Stagione primaverile veramente ricca e di qualità. Ho atteso di arrivare a circa 1/3 del percorso per avere un'idea più corposa.
Kotetsujo no KabaneriVisivamente magnifico, la qualità tecnica eguaglia a tratti quella di un lungometraggio di animazione, con un lavoro di inbetweening di rara perizia, soprattutto per gli standard moderni, e un'efficace integrazione della CG. Ottimo l’uso dei colori, che armonizza tonalità pastello con cromatismi lividi e 'sporchi', creando un’atmosfera rarefatta e allo stesso tempo tetra, di incredibile fascino.
Il character design di Mikimoto spacca tutto come sempre e, per gli amanti degli anime anni Ottanta, aggiunge un'ombra di nostalgia che non guasta nel mood generale dell'opera (difficile non rintracciare lineamenti di lynn Minmay e Maximilian Jenius di Macross nei tratti di Ayame e Ikoma, rispettivamente).
Il setting e lo stile generale sono superlativi, sposando un mondo simile a una versione steampunk di Onimusha con un concept a metà tra Snowpiercer e uno zombie-drama.
Le musiche sono di grande atmosfera e molto curate, l’approccio narrativo, come diceva Nikazzi, è duro da pugno allo stomaco… quindi tutto bene?
Snì, nel senso che sinora tutto è ben confezionato e presentato, con un ottimo ritmo, ma ancora non trovo una reale sostanza narrativa al nucleo di tutto questo sfarzo. Voglio vedere dove andranno a parare, ma già dal prossimo episodio mi auguro che si profili un orizzonte narrativo degno della presentazione visiva.
Concrete Revolutio (stagione 2)
Per me, la prima stagione è stata la sleeper hit della scorsa programmazione autunnale, come avevo scritto anche qui.
Spettacolare il modo in cui rielabora in maniera fantapolitica e attraverso personaggi/situazioni ultra-folli alcuni passaggi cruciali della storia moderna giapponese e delle sue mode/fisime. Il tutto presentato con un pacing ottimo, reso ancor più avvincente e incalzante dal sistema a flashback e flashforward, e sorretto attraverso una kermesse di personaggi weirdi, ma allo stesso tempo credibilissimi, che riescono a innescare momenti assai drammatici e toccanti, à la Tezuka.
Tutte le premesse sviluppate alla grande nella prima stagione, però, mi sembrano spegnersi all'inizio di questa seconda, che mi pare fatichi a riprendere e portare a compimento in maniera esponenziale il climax che si era creato. Dai flashfoward della precedente stagione mi aspettavo che ora molti nodi venissero al pettine in maniera decisa. Invece, mi pare che su alcune cose ci si stia girando un po' intorno, dilungando il tutto con interludi autoconclusivi sempre funzionali ad affrescare il disegno d'insieme, sì, ma vorrei un po' più di compattezza e incisività narrativa adesso (a meno che non sia in programma una terza stagione).
Sempre molto bello, ma per ora mi ha fatto scendere un filo l'entusiasmo. Spero con il tutto non si risolva un "urlo strozzato".
KiznaiverSono con Tony, premesse assurde e affascinanti, personaggi sempre azzeccati, tempi narrativi impeccabili. Come qualsiasi cosa confezionata da Trigger, l'anime ti entra dentro dopo i primi cinque minuti e continueresti in binge watching fino all'ultimo episodio. Debbo dire che essendomi abituato a roba come Kill la Kill e Ninja Slayer, sono rimasto inizialmente un po' spiazzato. Non è uberweirdo, parossistico, ultradinamico e carico di follia trascinante come i predecessori. Siamo in un territorio, sempre bizzarro (nel quarto episodio, poi, si rivedono weirdate in puro stile Trigger), ma più riflessivo e intimo. Non che sia un male, anzi, mi aspetto grandi cose, invero. Non mi sento di dire di più ché molto dipende dalle evoluzioni future della trama. In ogni caso, per gli aspetti prettamente fuori di testa c’è…
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Space Patrol LulucoQui Trigger è in versione superflat-art à la Imaishi di Panty & Stocking, con un tocco di Inferno Cop (tanto che c'è pure quest'ultimo personaggio come guest star… riprodotto in versione classica, alla South Park maniera, almeno finché non s'incazza e allora si 'anima'
).
Serie a cortometraggi densa di genuina whathefuckery, con trovate pazze inanellate a ritmo serrato, per una parentesi di euforica follia pre-post Kiznaiver. Piacevole mignon.
Joker GameMi sono fermato al secondo episodio, ché non voglio rovinarmelo per seguirlo al ritmo di una puntata a settimana. Dalle premesse pare un'ottima spy fiction storica, noir, originale, con personaggi credibili, dialoghi e regia di qualità cinematografica, forte connotazione politico-sociale della trama. Insomma sembra esserci tutto quello che caratterizza la scuola di Oshii.Eccellente anche dal punto di vista tecnico e del character design.
Insomma, promette molto bene, ma per gustarlo a dovere preferisco aspettare che finisca e vedermi più episodi insieme.
Passando alla roba meno buona:
Bungou Stray DogsL'idea di un bureau di investigatori sovrannaturali costituito da una rivisitazione di poeti, scrittori e pensatori appartenenti alla storia contemporanea giapponese, dotati di poteri mistico-alchemici a tema, è senza dubbio win. Il setting a Yokohama, città di luci e ombre (letteralmente), è altrettanto azzeccato.
Ogni elemento pare piazzato al posto giusto, ma alla fine il tutto si risolve in un grottesco teatrino metrosexual, che ridefinisce il concetto di fanservice yaoi. Negli ultimi episodi trasmessi qualcosa di sostanza si intravede (pur rimanendo una roba di puro escapismo), ma i caratteri di prodotto pensato per il sollazzo di ragazze giapponesi amanti dell'emo-finto-omo sono assai invasivi. Forse droppo.
Boku no Hero AcademiaL'ho preso per quello che è, una versione shounen e assai meno weirda di One Punch Man, che, almeno inizialmente, sembrava avere elementi folli a sufficienza da tenere in piedi la baracca. E, in effetti, le trovate originali ci sono, ma spuntano qua e là all'interno di un canovaccio piuttosto arido, che poco aggiunge al più tradizionale romanzo-anime di formazione alla giapponese.
Il protagonista, inoltre, fa di tutto per non farsi amare, versando regolarmente, in ogni episodio, una quantità di liquido lacrimale sufficiente a riempire una piscina olimpionica. Una roba che supera il concetto ortolanico di "er frignetta" coniato in occasione di Episode VII
. Forse droppo anche questo, in ogni caso è servito per non cadere in tentazione con il manga, che Star ha iniziato a pubblicare da un paio di mesi.
Flash sulle serie regolari:
Ushio to Tora (stagione 2)
Come per JoJo, è un piacere ripassare un grande classico del manga d'azione in versione animata e mi è presa voglia di acquistare nuovamente l'opera cartacea nella prossima riedizione definitiva. Il ritmo c'è, soprattutto in questa fase più drammatica, i colori e gli sfondi ricreano benissimo quelli tipici degli anime primi anni Novanta, i disegni sono buoni e fedeli all'originale, ma le animazioni restano sempre un po' meh. Una volta fatta pace con il fatto che la qualità tecnica non è (e realisticamente non poteva essere) quella degli OAV vintage, è comunque una godibilissima amarcord.
Terra Formars (stagione 2)
Tra poco la metto in stand-by ché non voglio spoilerarmi il manga, preferisco scoprire la storia prima attraverso l'opera cartacea. L'anime, comunque, adatta bene il tutto a livello di ritmi e Terra Formars ha veramente le qualità del buon action giapponese alla vecchia maniera, bello pregno di azione viulenta, trama intrigante anche se leggera, personaggi iconici e cool. Perciò rende bene in versione animata, non fosse che in questa stagione le animazioni sono talvolta legno fossile del Lias-Giurassico Inferiore
.
Seriamente, mi pare che da questo punto di vista ci sia stato un netto calo rispetto alla stagione precedente e, essendoci molta azione in ogni episodio, alla fine un filo di insoddisfazione fa capolino di tanto in tanto.
Di Diamond is Unbreakable ho commentato nell'apposito topic, quindi posso chiudere l'excursus su questa stagionissima anime che mi sta disintossicando potentemente dai telefilm ameri-cani, come un ottimo sorso di sake ultra-dry per sgrassare una bocca che ha mangiato troppi hamburger
.