---"CON CHI CXXXO CREDI DI AVERE A CHE FARE?! SPIN-ON!! GURREN LAGANN, UNIONE FRATERNA!!!"
Leeron- "Unione?"
Yoko- "...Unione!"
Boota- "Beooboo!!"
Ecco, adesso che ho visto tutto lo sfondamento dei cieli come dovrei valutare questa serie? E' sufficiente? No di certo. E' buona? No. E' bella?? Sì ecco, è molto bella.
Ha dei pezzi di uno splendore assoluto. Ma allo stesso tempo vorrei dare delle trivellate nelle pelotas a chi ha pianificato la serie e la trama, soprattutto per aver buttato nel cesso una grande occasione.
La Trivella, ormai lo sappiamo, è l'allegoria del DNA; la spirale è l'evoluzione; l'anelito al cielo è lo spirito umano di sogni e conoscenza.
Riuscire a fondere una storia epica - di dimensioni colossali e avventurose che va oltre il solito "salviamo il mondo", ma dipinge l'essenza stessa degli uomini e delle loro emozioni - con tutto l'immaginario otaku di robottoni/fanservice di ogni genere/sborronaggine tamarra/moe/kawaii/mazzate e comicità, è senza dubbio il primo e più sensazionale merito di Tengen Toppa Gurren Lagann.
Prima di iniziare, trivelle a mano e robbottini col faccione ti fanno pensare di trovare di fronte l'ennesima vaccata for-fans-only. Ma le prime tre puntate sono esplosive e contengono tutto quello che la commedia avventurosa nipponica ha da proporre con un bilanciamento fra l'arguto e l'esagerato di raro equilibrio.
Lo ammetto, in questa serie il gasamento è massimo, ricordo poche volte (se non nessuna) di essermi gasato a tal punto come in alcuni combattimenti, come la prima unione di Gurren e Lagann a trapanate... riuscire a rimaneggiare tutta roba già vista nel robotico in questo modo è mirabile.
Kamina e Yoko reggono da soli lo spettacolo, di più: Kamina è uno dei migliori personaggi del genere mai apparsi.
Le puntate proseguono fra alti e qualche basso (solita gainaxata, quella delle terme), elementi assurdi amalgamati all'avventura classica, ma tutto funziona e non ti viene mai il minimo dubbio che ci sia nonsense a dispetto di ciò che vedi (si arriva a corrazzate con piedi e mani pagaianti, eh!!), complice una colonna sonora brillantissima, specie nel ricorrente tema principale ("With your drill, pierce teh heavens!!") e nel love theme ("The Moon, the Stars and Me").
Qualche incursione nell'animazione sperimentale, tradizione di Gainax.
Poi.
Non sto nenache a questionare se quello che accade nell'episodio 8 sia giusto o meno. Di certo il colpo di scena cambia TUTTE le prospettive, incanala la storia dove sicuramente si voleva arrivare - cresci, credi in te stesso, mira alle stelle! - ma forse si rinuncia alla brillantezza, alla fragorosa esuberanza, alla galvanizzante freschezza delle intuizioni iniziali.
Fino a metà serie, è la roba di prima ma ridotta al 70%, si aggiunge il personaggio di Nia a cavallo fra il moe e l'idol erotica ninja della versione messaggero Anti-Spiral della seconda parte.
Seconda parte che inizia nella puntata 17, ambientata setti anni dopo. Qui l'anime prende ancora un'altra piega, più drammatica se vogliamo infatti il surreale funziona meno (quando c'è).
Dopo Lord Genome, la Luna. Dopo la Luna, l'universo intero. Siamo i distruttori o i salvatori?
Come una matrioska, un robot dentro l'altro fino a dimensioni galattiche. Azioni forse reiterate un po', con la sceneggiatura che punta tutto su scale maggiori e personaggi, ma anche qui come criticare quando si riesce a unire succo e adrenalina. C'è dramma, ma solare, gli autori riescono a rendere benissimo questo "andare oltre" umano che sovrasta la figura dei protagonisti stessi, di ciò che perdono e lasciano indietro. Spirali che si riempiono di energia, trivelle trivelle trivelle trivelle.
Gloria finale.
Anime riuscito, imho il miglior Gainax dai tempi di Nadia.
L'avrei fatto diverso? Sì.
Sarebbe stato migliore? Forse no.
Ma datemi una trapanella lo stesso.