spaccio ma ti vuoi leggere le meduse?
è il manga dell'anno, right here right NAO
Letto il volume 1. Partirò dalla fine: se Kuragehime si manterrà tutto al livello di questo numero, sarà il miglior manga scioggio-related giunto in Italia dai tempi di Honey&Clover (tralasciando nel discorso Genius Family Company che sembra ancora al di là dal venire).
Però non credo che possa farcela.
Davvero è possibile?
Kuragehime è la dimostrazione che pur rimestando in strutture narrative consolidate si può creare ancora oggi un'opera originale, oltre a questo aggiunge quello che è da sempre un mio personale plus, ovvero una certa contestualizzazione nella società in cui viene ambientato.
Il manga potrei definirlo una commedia metropolitan/comportamentale, la vita quotidiana nella grande metropoli di un gruppo di personaggi pesantemente intessuti nella protocultura nipponica, un gruppo di ragazze otaku che vanno dalle solite fujoshi amanti dello yaoi (ma è solo una) ad adoratrici di treni, romanzi storici, bambole e... meduse!
Il punto vincente del manga è certamente la caratterizzazione, che è semplicemente esilarante, ma verosimile. L'autrice ride (anche di se stessa) ma lo fa con un tono tutto sommato ironico e affettuoso, riconoscendo ai suoi personaggi debolezze e fughe dalla realtà però senza inquadrarli in macchiette disumane da compatire.
Ci sarà un futuro anche per questa banda di neet sulla trentina nel mondo di oggi? O l'estraniarsi è l'unica risorsa? Ai volumi futuri l'ardua risposta.
Per la protagonista Tsumiki parrebbe di sì, orfana di madre (ti pareva!) e di sogni da principessa. Il protagonista maschile è una roba mai vista: si traveste da drag queen maggiorata per sfuggire alla dinastia politica.
Un manga dall'ironia sottile, garbata e scorretta al tempo stesso. Che speriamo non crolli nei volumi futuri come successo in altri fumetti.