Visto visto visto finalmente Cella 211, davvero un bel dramma carcerario. Roba spanish. Un aspirante secondino si reca con un giorno d'anticipo sul posto di lavoro, per farsi spiegare un po' di cose dai futuri colleghi. E' giovane, ha una moglie incinta e, sembra, tanta voglia di lavorare. Ma succede l'impensabile. Expect the unexpected. Una rivolta, proprio quel giorno. E lui ne rimane coinvolto. Resta ferito dalla caduta di un calcinaccio e si risveglia in una cella, la 211 del titolo; appena capisce che e' in corso una rivolta si finge carcerato, uno nuovo, cosi' i detenuti non lo fanno a pezzi. Ora rimane solo il problema di uscire vivo da quel bordello.
Nel film c'e' tutto (e di piu') quello che ci si aspetta da un buon, ottimo esponente del genere, a parte lo stupro. Ovviamente gli attori son tutti sconosciuti (a me, che non mastico cinema spagnolo), ma quasi tutti piu' che degni, un paio ottimi. Ovviamente le location son quelle che sono, e' girato quasi tutto in interni, compresi i brevi flashback dello sfortunato protagonista. Sul finale non mi pronuncio per non spoilerare, dico solo che a me va benissimo cosi', con una curiosita' rimasta insoddisfatta
avrei voluto tanto vedere la vendetta di Malamadre nei confronti dei traditori colombiani, ma tant'e'
.
Promosso a pieni voti, comunque.