Milk:Interessante, meno scomodo di quanto si potrebbe pensare.Il film si mantiene in equilibrio tra politica e sentimento. La storia di Milk (primo omosessuale dichiarato a ricoprire un ruolo nelle amministrazioni pubbliche e ucciso da un suo collega al consiglio comunale) viene narrata senza eccessi e con un buon ritmo da un Gus van Sant in ottima forma. Grande Elfman che scrive una partitura ben lontana dai canoni e dalle sonorità che siamo soliti ascoltare, strepitosa la fotografia di Harris “Zodiac” Savide. Peccato per alcune sbavature evitabili, come la sequenza che vede Milk assistere alla Tosca, che richiama un po’ troppo le atmosfere di Philadelphia e, visto il triste finale che attende il protagonista, appare un po’ troppo didascalica. A stupire, nel ricco cast, per una volta non è il solito, eccezionale, Sean Penn, peraltro molto somigliante al vero Milk, ma James Franco.Attore non particolarmente talentuoso, per spesso costretto a parti di scarso spessore, regala un performance memorabile, donando spessore umano ad un personaggio molto difficile da interpretare.
Leggermente agiografico (il film non parla delle crociate eufemisticamente discutibili del Milk politico, come quella per Oliver Sipple, suo militante che cercò di assassinare il Presidente Ford), Milk è comunque uno dei migliori bio-pic degli ultimi tempi, sa toccare le corde del cuore e della ragione e rappresenta un documento importante per ricordare l’opera, il lavoro ed il sacrificio di un personaggio senza il quale, forse, oggi un nero non potrebbe rappresentare gli Stati Uniti d’America.