Sperano che i novelli atei si iscrivino alla loro Unione pagando chissa' quale quota associativa...
mmm... Mi sa che anche gli atei hanno un loro Dio...
La quota associativa è di 25 euro annui, 17 per gli studenti e comprende l'abbonamento alla rivista (bimestrale mi pare). Non gliene viene in tasca nulla con la "pubblicità" sugli autobus, ma io la trovo un'iniziativa divertente e poi perchè no? La chiesa si fa pubblicità sempre, comunque e gratuitamente su tv e giornali e penso che in Italia anche gli atei abbiano bisogno di farsi sentire per ottenere uno stato più laico e meno succube del vaticano.
@naked: non vedo proprio cosa ci sia di male ad "organizzarsi" in un gruppo per ottenere più risonanza.
Comunque, scusate se mi intrometto nel vostro discorso, dirò un sacco di banalità, ma vorrei dire la mia.
Continuo a non capire e ad essere infastidita dal discorso "gli atei non possono dimostrare che dio non esiste, sono arroganti etc etc", siccome è impossibile dimostrare l'esistenza di qualcosa che non esiste vorrei proprio capire come dovremmo fare...
Se vogliamo chiamare dio la scintilla che ha fatto scoppiare il big bang, bene, chiamiamola dio (wow, è pure donna), ma li finisce! Non credo in un essere superiore che ci ha creati, non credo che la scintilla abbia pensato "vè, ora mi attivo e creo il tutto"! Di sicuro non mi metto ad adorare la scintilla creatrice, non le appiccico poteri quali onniscenza e onnipotenza, non segue regole, leggi, comandamenti, non faccio atti di adorazione, non insegno ai miei figli ad adorarla. Per me quando si parla di dio si parla del dio descritto nelle religioni, che poi anche quì, tutte le religioni e gli dei andati perduti nel corso dei millenni come mai non si sono incazzati??? In quello non ci credo, su cosa abbia creato l'universo non so cosa dire, prima o poi gli scienziati arriveranno a una conclusione...che poi magari aprirà altre mille domande a cui rispondere, ma questo è quello che fanno!
Dio è l'invenzione dell'uomo per calmare e tenere sottocontrollo la paura della morte e/o per spiegarsi fenomeni incomprensibili.