L'ho provato perché
@Ivan F. ha scritto che non gli è piaciuto, e la psicologia inversa ha funzionato.
Sono al terzo trasloco e mi sembra che funzioni. È un gioco al limite dell'app di meditazione o ASMR, perché si tratta di svuotare scatoloni e riporre oggetti nel posto giusto. Le uniche difficoltà sono trovare la stanza e il posto corretto per ogni indumento o suppellettile. Il diario va con libri o in un cassetto? Il pigiama lo appendo o lo metto sotto il cuscino? E così via.
Il vero piacere, tuttavia, deriva dall'incastrare perfettamente le mutande nel cassetto e dalla scarica di endorfine legata all'incasellare oggetti in spazi isometrici bitmap puliti e ordinati, dove tutto ha un suo spazio e un suo senso, anche se la vita un senso non ce l'ha, come direbbe Vasco se avesse mai traslocato dalla sua casa di Zocca.
A tal proposito, il susseguirsi dei traslochi segue il percorso di crescita della protagonista, per cui c'è un filo rosso di narrazione implicita che aggiunge un tocco di storia e voyeurismo al tutto.
Non so ancora come giudicarlo, ma da quanto visto finora sembra avere un'idea sotto, non è una semplice furbata. Piccola curiosità: è stato sviluppato da una coppia che vive insieme e ha avuto l'idea svuotando scatoloni.