Ormai il quadro è chiaro: sono partiti con l'idea di competere al massimo delle loro potenzialità, ma poi qualcuno ai vertici ha chiuso il portafogli. La chiusura deve essere avvenuta nei sei mesi prima del debutto del servizio. Sempre lo stesso qualcuno deve essersi spaventato per aver mancato il bersaglio di unità vendute di almeno 250.000 unità e ha preferito andarci cauto. Quando MS ha acquistato Zenimax, hanno deciso di non correre per vincere, ma di mettersi in fondo alla corsa e studiare la situazione: addio first party, addio multi GPU, addio aggiornamenti hardware particolarmente rapidi come era stato promesso. Sì ad una crescita costante, ma lenta del catalogo di Stadia, al perfezionamento dell'interfaccia e delle tecnologie correlate al servizio. E poi si vedrà.
E' evidente che Stadia stia attraversando una fase di ridefinizione e riposizionamento all'interno dell'azienda. Sarà interessante vedere come reagirà Google alle recenti acquisizioni. Sony e MS si stanno consolidando per tenere avversari come Google in fondo e pare che ci stiano riuscendo. Tuttavia, proprio queste acquisizioni dimostrano quanto siano importanti i videogiochi per le aziende che mirano a controllare il mercato dei servizi digitali (e delle pubblicità correlate). Da questo punto di vista, a mio parere è Microsoft ad essere diventata il vero e unico pilastro dell'industria dei videogiochi, anche se strategicamente si accontenta di restare alle spalle di Sony. In realtà, controllando di fatto lo sviluppo del software su PC, la sinergia tra Windows, Office e tutto quello che ruota attorno ai videogiochi per PC permette a MS di tenere quasi tutta l'industria hardware e software per le palle. E proprio questo vantaggio in ambito videoludico potrebbe portarla a recuperare posizioni nel mercato della ricerca e degli ad che tanto interessano a Google. Oppure, a cominciare a imporsi in altri settori che fanno gola ad Apple ed Amazon. Insomma, restando in topic, a me sembrerebbe davvero una scelta suicida se Google a un certo punto si chiamasse fuori dalla competizione, per questo mi sento ancora di escluderlo. E anzi, se domani (o se non avessero deciso di farlo proprio negli ultimi mesi) dovessero decidere che è anche ora di basta, le ultime mosse di Microsoft giustificherebbero manovre anche decisamente aggressive da parte di Google. E questi di soldi da spendere ne hanno tanti.