Allora, facciamo un riassunto critico di questo Days Gone:
+ Storia: interessante e ben illustrata, ho un debole per le ricerche disperate e le sorprese che cambiano tutto. Poi il resto è tutto un cliché preso da altre parti ma va bene così, non si deve vincere il nobel della letteratura.
+ Personaggi: Nulla da dire rispetto a delle scelte coerenti e motivate. Sono personaggi più o meno realistici e ben scritti. Deacon simpaticissimo, Sarah insospettabilmente sexy, Boozer l'amico scemo e generoso, qualche cosa di deprecabile nei cosiddetti "cattivi". Il bilancio è positivo per quella cultura del motociclista che affiora qua e là.
+ Colonna sonora: tentativo di plagio di Red Dead Redemption, sia per quanto riguarda le partiture minimal dell'esplorazione mappa, sia per quello che concerne le canzoni rock/folk/soul che ogni tanto partono, a sottolineare i passaggi della storia.
+ Gunplay delle orde, soprattutto quelle in un ambiente chiuso: in DG si spara bene e volentieri e la visione della prima orda che ti corre incontro è traumatizzante. Quello è il motivo per cui esiste questo gioco, quando poi alla fine vedi 500 infetti tutti insieme ti rendi conto che lo zombie game fa un altro passo in avanti. In quei frangenti c'è tutto, abilità, pensiero, esecuzione. Bello.
+ Esplorazione libera e looting: se c'è una cosa bella in questo gioco è proprio l'abbandono alla contemplazione del disfacimento: entrare nelle case, trovare oggetti, uscire nella notte, come unico punto di riferimento quella motoretta che, tra benza e manutenzione, è la vera intuizione del titolo. Un modo intelligente di usare l'openworld.
- Grafica e realizzazione: più bella come feeling che come tecnica, se si mette su Horizon (che è di due anni fa), Origins o peggio RDR2, DG non può farcela. Troppo approssimativo, troppi bug, poca personalità nei luoghi. Si poteva fare più e meglio.
- Fasi stealth: oh, o lo fai bene, nel senso che ci pensi un gioco oppure questi livelli coi nemici sempre girati in cui c'è solo una cosa da fare per andare avanti nel 2019 sono intollerabili. Capisco la varietà ma è lo stesso problema delle medesime sequenze in Spider-man, se le devi mettere puntaci perché così mi fai solo vedere la tua paura di essere noioso.
- Sparamuretto e AI: fatta eccezione per l'ultima, dirompente, parte, la parte sparacchina e venatoria di questo gioco è proprio da reddito di cittadinanza del gioco d'azione. Ok, non sei Uncharted, allora vira verso il gioco survival e punitivo, perché così, anche giocando a livelli di difficoltà superiore, dopo 20 ore di gioco sono sbadigli. E ne mancano altre 40.
Riassumendo, com'è Days Gone? Io lo chiamerei un gioco di regime sonaro. Quello che si propone di fare riesce a portarlo a casa dignitosamente. Quando non convince è perché appartiene ai vg francamente dimenticabili dopo l'utilizzo. Diverte ma non rimane impresso. Per cui per apprezzarlo bene è necessario:
- Amare gli zombie;
- Amare più la quantità che la qualità, o meglio una qualità discreta ma sempre costante.
- Non spendere più di 30 euro
- Amare gli open world.
A questi patti è un bel gioco, altrimenti non è roba per voi.