Ma infatti. Se ne sono andati per la mancanza di fondi che si rifletteva anche in una propensione alla riduzione di rischi che spingeva per reiterare marchi di sicuro appiglio commerciale a discapito di cose più creative. Insomma, non è mai mancanza di creatività ma piuttosto mancanza di soldo, alla base.
Ma fossero state aziende in salute sarebbe riuscite tranquillamente a tenere botta e a "dialogare" con l'occidente. La Konami cmq la vedo decisamente più in palla tra MGSR, il nuovo MGS e il nuovo PES sembra di essere tornati ai fasti del passato.
La creatività è data dalle persone, non dall'azienda.
Se hai un Mikami ti spunta un Resident Evil. Se non ce l'hai, devi sperare di avere nel team qualcuno di altrettanto talentuoso.
Se Capcom non sa più parlare al pubblico, è perchè si è privata dei suoi talenti creativi. Quelli che magari ti facevano un titolo commercialmente sciagurato, ma contemporaneamente ti creavano l'IP con cui campi 30 anni. Si sa che all'azienda (intesa come board di amministrazione) interessano solo gli utili, e se arrivino dalla milionesima iterazione di Street Fighter o da un gioco tutto nuovo poco importa.
Ma sul lungo periodo, guardare solo al soldo (magari facile), non investendo nel talento, inteso come persone creative a cui è anche dato potere di sbagliare, è una strategia che non paga. E' quello con cui molti studi, sopratutto giapponesi ma non solo, stanno avendo a che fare.