Secondo me sopravvaluti i videogiochi, o sottovaluti i recensori, o entrambe le cose.
Nessuna delle due: sopravvalutavo i giocatori, evidentemente, i quali si accontentano di molto meno di quanto, secondo me, è come minimo obbligatorio fare per una recensione con cognizione di causa
Ora, premetto che mi sto un po' stancando da solo di sentirmi ripetere le solite cose, andrei a scemare un po' i miei interventi a proposito (coro di ALEEEEEE!!!) ma ti (e vi) invito a riflettere su cosa per voi è una recensione seria (di qualsiasi cosa) e non un semplice scritto arguto e intelligente e interessante su qualsivoglia tema o prodotto.
Cioè per me l'assunto che possa esistere una recensione senza fruire dell'opera *nel suo complesso* è qualcosa che non sta proprio in piedi. Per principio. E aggiungo: non dovrebbero essere i fruitori della recensione a esigerlo (i quali, come me, lo danno per scontato che venga vista o giocata integralmente, anche se poi sappiamo che nella realtà la furbizia e le esigenze di tempo spesso non lo permettono), ma dovrebbe essere il recensore in primis, se vuole fare bene e con serietà il proprio lavoro, ad autoimporselo. Io non me la sentirei mai di
recensire una cosa che so di non aver visto, provato, fruito nella sua totalità. Al limite potrei scrivere qualcos'altro, ma non una recensione.
Sbagli profondamente quando dici che, essendo videogiochi, li sopravvalutiamo, implicitamente sostenendo che essendo "divertimento" ci possiamo accontentare del pressapochismo, dell'approssimazione, del "ho giocato abbastanza da poterne dare un giudizio, il resto lo ignoro". Perchè anche sapere quanto ha da offrire un titolo, è uno requisito fondamentale per una recensione seria (e sottolineo seria). E il
"tanto vado a vedermi su internet cosa c'è" è una palla colossale, perchè se tutti i recensori facessero a meno di finire i giochi, col cazzo che troveresti le informazioni che cerchi. Dovresti farti passare dal publisher questo tipo di informazioni, ma allora tanto vale che mi dica pure se vale la pena o meno, così faccio ancora prima e non impiego le 200 ore di vita per finire l'ennesimo Tales Of o Oblivion.
Ragazzi, è una questione di etica, di impegno e di rispetto. Finchè penserete che "tanto mi basta sapere se fa per me", il medium ma sopratutto la qualità di quanto viene scritto a proposito di videogiochi, a parte rarissimi casi, rimarrà sempre bassa. La verità è che bisogna rompersi i coglioni per fare le cose fatte bene, a tutti i livelli e in tutte le cose, i giochi bisogna giocarseli tutti anche quando sono lunghi o noiosi o ti fanno schifo, non solo quando sono figate tripla A così poi puoi dar loro 11/10 e credere di essere il più competente dell'universo. Non esiste il
mi gioco quel tanto che basta per poterne scrivere (con quale criterio di scelta poi) tanto sono bravo a scrivere filosofeggiando, ci infilo i soliti termini fighi e letterari così mi do un tono. Così non si va da nessuna parte. O meglio, si va sempre nella direzione delle recensioncine fotocopia.
Scusate il pistolotto e la mia solita aria da santone saccente. Ma sono cose in cui credo fermamente.
Giuro solennemente (dita incrociate) che è il mio ultimo post a proposito.