La forza muore, cresce il consumo. Alla fine della saga abbiamo dunque scoperto quale era l'essenza del lato oscuro...
Ah, ovviamente nel rapporto commerciale pubblico/opera del confronto Ep. VII – Natale a…Kabuto ha perfettamente ragione, il problema è che il ragazzo mi spara queste verità scomode senza filtro e in modalità Osho!
Beh, poi se aspetti un film da 32 anni è normale farsi delle aspettative. Non è un crimine e comunque questo non inficia il giudizio di quello che Ep. VII sia.
Prima di tutto una preghiera sincera: piantatela con questa cosa del “bambino” dentro che sarebbe vivo o morto, visto che nel caso di SW è la cosa più sbagliata che si possa dire. E’ anagraficamente impossibile che Ep. VII sia rivolto a gente molto giovane, è un fenomeno di cultura pop IMPOSSIBILE da svincolare dal tempo dell’uscita, quindi per forza di cose il target di riferimento è almeno l’ultratrentenne. Che ha visto crescere quel bambino interno anche grazie alle vicende di Luke e soci ma che, giustamente, è andato oltre. Per cui gli sceneggiatori avrebbero dovuto tener conto di questa crescita nella complessità e nella narrazione, senza tuttavia tradire quel senso di favola e incanto. Non c’è nulla di più serio di una favola, deve avere regole chiare, simmetriche e dinamiche LEGGIBILI. E il bambino ricorda molto bene quello che vede e gradisce, ha una memoria ferrea non dettata dalla conta di informazioni ma dal riconoscimento di quello che riesce ad emozionarlo. Evolve nella sua necessità di sapere cosa venga dopo e riconosce immediatamente la delusione del già esperito. Il “bambino” non consiste nella proiezione immaginifica dell’infanzia inconsapevole, quello è un fenomeno psicologico diverso, vale a dire la prigionia dell’infantilismo di gente schiava di sé.
Perché se in passato il vostro bambino interiore viveva le proprie emozioni senza edificarsi in esse e innalzarsi gradino dopo gradino sul marasma dell’emotività allora non so cosa possa riconoscere oggi.
Perché sì, forse il nostro sarà morto ma il vostro ha passato un’infanzia di merda che ritrova in film dozzinali…
Come fate a farvi fregare così da Abrams? Ha preso in mano un oggetto di culto e ha provato ad emulare quell’emozione di decenni fa con la semplice reiterazione mimetica. Non ha voluto progredire, non ha voluto far proseguire quella storia, l’ha bloccata nella fissità di corpi improbabili chiamati ad essere la stessa cosa di 30 anni fa, come capitato ai personaggi di Han e Leila. Ha davvero scelto la via più semplice, comoda, facile, quella del Lato Oscuro direbbe Yoda. Non ha tirato fuori le palle autoriali ma non si tratta dell’umiltà di chi si accosti a una materia eterna con rispetto. Ha trattato il suo pubblico come bestiame idiota e acritico, come un target da soddisfare a forza di ricorsi simbolici e richiami reminiscenti, nel tentativo inutile e dannoso di far tornare indietro il tempo e i suoi languori. Come scriveva intelligentemente Sol JJA ha abdicato il ruolo di timoniere a favore della pancia indifferenziata del pubblico, alle prese con le contrazioni dolorose dettate dai propri, confusi, desideri. E come ogni abile venditore ha provato a vendere la sua merce avariata sui banconi del tempo che fu confezionandola con l’abbaglio del ritorno alle origini e dell’ortodossia formale. Abbiamo creato da soli le nostre catene, soprattutto psicologiche. Abbiamo determinato autonomamente quello che i nostri carcerieri decidono di darci in pasto. Loro non hanno fatto altro che allestire la farsa, ora commedia, ora dramma. E il risultato è un ritorno sclerotizzato alle origini.
I jedi. Il pianeta desertico. Il robottino simpatico. Un ordine militare totalitario. Il cattivo con la maschera e la voce cavernosa. L’ultra cattivo tenebroso che muove i fili. Una protagonista che scopre le sue origini. Una rivolta che si oppone all’ordine costituito. Han Solo e suoi problemi con i cacciatori di taglie. Leila e la sua rivolta con tanti giovanotti volenterosi che guidano caccia. C’è un pilota bravo e coraggioso. Una stazione spaziale dall’immane potenza di fuoco.
Sì, è tutto vero.
MA SVEGLIAMOCI! Il vostro senso estetico non si ribella? Il vostro senso del ridicolo non vi dice che c’è qualcosa che non vada? Questo è un film moralmente osceno, che addormenta l'inventiva e le ambizioni di significatività di una saga che fece epoca per la capacità di essere pop e epica al tempo stesso, e che Lucas nei prequel, seppur in modo discutibile, seppe calare in una ambientazione ricca e credibile, anche se meno arrembante. Potevamo credere alla forza, e domandarci quale fosse e dove fosse l'equilibrio con il lato oscuro, che affascina ognuno di noi. Con Abrams? No.
Il risveglio della forza non è brutto, molto peggio: è povero. Nessuna nuova idea, e quelle replicate sono confuse, quando non puerili, quando non imbarazzanti. Come si rende ridicolo un mito come Han Solo? semplice: mettetelo in scena a 70 anni come era messo in scena a 30…Come si distrugge l’iconografia di Leila? Mettendola in una base a capo della Resistenza come ai bei tempi…
No, mi spiace, questo film non parla al nostro bimbo interiore ma all’infante bulimico che ingrassa a forza di scarti di inconsapevolezza.
E, cosa più importante, possibile che non ci si renda conto che i pochi, cauti, elementi di novità siano stati inseriti discutibilmente? O peggio, utilizzando quella tecnica tanto cara a JJA, vale a dire il depistaggio assurdo? Ma mi spiegate perché dovrebbe essere una buona idea, un’idea vincente e classicamente interessante, quella di mettere un antagonista che, non avendo ancora completato l’addestramento (
), si ritrova comunque a comando di una flotta stellare (
), andando in escandescenze tutte le volte che qualcosa va storto? Il personaggio in decostruzione mi sta bene, è interessante ma per i processi psicologici sopra illustrati “l’effetto sorpresa” dettato dal cambio di registro di un personaggio che prima appare forte, determinato e consapevole (i frutti dell’esperienza e della maturità) e poi un irrisolto non provoca un corto circuito tra elementi narrativi e logici? La risposta è semplice: è una abramsata, peggiorata poi da un attore che sì, andrà bene per serial e cose simili ma che non ha assolutamente il carisma per esercitare qualsivoglia fascino. Si danno molti casi di bravi attori fuori parte.
E’ la cifra di Ep. VII: è narrato male.
Semplicemente perché abbisogna di una ricostruzione all’indietro i cui elementi devono essere desunti da altre pellicole che verranno. E’ il modo più intelligente di ricominciare una trilogia? O di presentare un 7imo episodio? Sparare sprazzi narrativi tutti insieme e vedere come e quanto possa essere bello capire quanto ci sia da capire, così tanto per (Impero??? Resistenza?? Ribellione??? Primo Ordine??) Sono premesse messe lì a caso, distoniche, poco armoniche, rese tali a causa del rigurgito nerdistico che ha distrutto serie come quella di Lost. Il meccanismo è il medesimo, la vittima è Star Wars a questo giro. Un bolo di interpretazioni vomitato dalla coscienza massificata e rimasticato in eterno.
Quindi, non chiedeteci/vi perché non ci piaccia, chiedetevi piuttosto perché vi piace.