pilastri dell'rpg (sì, alla fin fine Zelda è un rpg) come mondo "open" e "avatar customizzabile"
Non so fino a che punto si possano considerare pilastri che stabiliscano il genere.
Ad esempio, GTA che è un po' l'open-world e free-roaming per eccellenza, non è certo un rpg (giusto San Andreas ne aveva una qualche sfumatura); e non lo diventerebbe manco introducendo una personalizzazione fisica dell'avatar fino al cambio di genere (il 'look' si può comunque alterare a piacere), vedi infatti Saints Row.
L'open-world ormai è un modo moderno di declinare disparati generi; basta pensare a giochi come Burnout Paradise, The Crew, Assassin's Creed, Batman Arkham dal City in poi, Far Cry, Just Cause, Metal Gear Solid V o il prossimo Mirror's Edge Catalyst, andiamo dal racing allo stealth passando per l'fps, sovente ibridati tra loro.
Zelda U\NX con tutta probabilità entro quella tipica ampiezza di scala e continuità territoriale ci ambienterà la sua anima action\adventure fatta di level design ed enigmistica ambientale, magari riscoprendo quel senso di autonoma esplorazione e scoperta dell'overworld che dalle origini è andato affievolendosi.
L'rpg dovrebbe definirsi più che altro in funzione di un impianto statistico (in primis quello legato alla crescita del personaggio), con componente gestionale e strategica associata. In questo senso, giusto Zelda II per NES in qualche modo ci potrebbe meglio rientrare, dato che prevedeva il level-up con punti esperienza distribuibili con un minimo di discrezionalità tra energia, attacco e mana (ci ho giocato relativamente di recente e ci ho visto germi di Dark Souls).