Mi riquoto...
Certo che lo spiegone finale della presentatrice è triste
Così ci leva il gusto di venire sui forum a sparare cazzate, senza contare che banalizza il tutto
Lo spiegone finale è effettivamente atroce.
Il plot twist verso la fine del gioco inizialmente non lo presi tanto bene, col senno del poi è tutto sommato in linea col delirio imbastito già da inizio gioco.
A parte questo la narrazione mi ha abbastanza convinto. I dialoghi, soprattutto quelli nello Stray Sheep li trovo ben scritti ed interessanti, come pure i png secondari con cui dialogare lì. E' una storia non particolarmente spessa che si confronta però in maniera originale e stilosa col tema della "scalata" alla maturità ed il passaggio alla vita coniugale: c'è quella malizia pregna più di ilarità che di sgraziato spirito voyueristico, c'è diffuso humour da anime/commediola jappo (che può piacere o meno per carità), c'è un buon ritmo nel susseguirsi degli eventi potenzialmente incriminanti per Vincent e le cut-scene sono obiettivamente girate benone.
Con riguardo a Catherine penso che la maturità sia da ricercarsi non nella trama in senso stretto che alla fin fine è poca cosa, quanto piuttosto nel modo di esporla e nel consapevole sfruttamento dei mezzi e di narrazione passiva e di narrazione interattiva (dialoghi,priorità data ai soggetti da salvare nello Stray Sheep, interrogatori nel confessionale...). E' una narrativa di mero intrattenimento per carità, foriera di riflessioni che si esauriscono nel momento stesso in cui nascono, ma è eseguita bene, fornisce gli opportuni input per non disperdere l'attenzione del fruitore e mantiene per tutta la durata toni in linea con lo spirito goliardico che permea l'intero gioco (suvvia, stiamo parlando di un gioco in cui si scala il livello
in mutande ed in cui i nemici son caproni da prendere a
cuscinate) senza falle, incongruenze, plot holes o altri problemi formali diffusi tanto nelle storie per vg che nel cinema.
Non assurgerà a nuovo paradigma della narrativa videoludica, ma in un panorama fatto di blockbuster pretenziosi che si piglian così maledettamente sul serio senza i mezzi e le qualità per poterselo permettere, a me pare una manna dal cielo.
Oh, stiamo parlando della gen di COD, AC, Elder Scrolls, di Cage, del Kojima alla deriva... Tutta roba più o meno indifendibile e piuttosto presuntuosa. Poi c'è chi si adagia sulle conquiste altrui con risultati che altalenano tra il lodevole e l'amatoriale come DE:Human Revolution, Mass Effect e Bioshock Infinite.
Praticamente nel mainstream tolti Dan Houser e Sam Lake non c'è rimasto nessuno a saper narrare.
In un tale panorama ben venga Catherine e la sua consapevole goliardia.