considerazioni sparse?
Vai con le considerazioni sparse che tanto almeno un paio di giorni prima che arrivi in negozio passano, intanto mi porto avanti
Te la sei cercata
Aspetto: venendo da un tablet da 10 pollici, la prima impressione che ho avuto dello Shield è quella di un tablet leggero e compatto, estremamente portatile e maneggevole, anche e, anzi, soprattutto con la custodia della Trust nella quale l'ho messo. Le dimensioni consentono quel compromesso che cercavo tra utilizzo per svago e per lavoro. I materiali non sono certamente nobili, ma non per questo scadenti. In generale, restituiscono un feeling di familiarità che, per un dispositivo che considero una specie di compagno di viaggio, rappresenta un valore aggiunto. Shield, comunque, è lontano dall'eleganza di Z2, non parliamo del nuovo Air.
Display: mi sembra più che buono. Niente che lasci a bocca aperta, soprattutto in fatto di luminosità e contrasto, ma più che soddisfacente. La maggiore risoluzione è la caratteristica che si lascia apprezzare di più. Le icone del Transformer, al confronto, mi appaiono sfocate.
Speaker frontali: davvero ottimi, anni luce avanti allo speakerino laterale del Transformer. Il suono non viene distorto nemmeno con il volume al massimo, il quale, va però detto, non è certo assordante. Naturalmente, giochi e video ne traggono il massimo beneficio e l'audio in vivavoce, se inserisco la SIM nel tablet, è davvero una goduria. Aggiungo però che in qualche modo mi aspettavo ancora di più, probabilmente viziato dallo speaker bluetooth portatile della Sony che ho comprato lo scorso Natale. Se hai uno di quelli nei paraggi, non riesci comunque a rinunciarci.
Pennino: per ora non l'ho utilizzato molto, solo per il riconoscimento della grafia. Mi è sembrato utile, ma non posso ancora esprimermi su utilizzi più professionali.
Autonomia: a display acceso, anche quando il dispositivo non è impegnato con applicazioni stressanti, l'amico consuma. Shield dura una mia giornata-tipo intera (7:00-24:00, luminosità intorno al 50% - tablet sempre agganciato via wifi al Nexus-modem per Play Books, Google Docs e Chrome). Il Transformer mi garantiva almeno mezza giornata in più. NVidia offre comunque delle opzioni per il risparmio energitico che devo ancora esplorare. Curiosità: collegato alla TV in modalità console, sorprendentemente, scalda poco o nulla anche dopo qualche ora.
Software: le prestazioni di questo dispositivo sono assolutamente fuori parametro per un Android. Kitkat, sostanzialmente in versione stock - onore a NVidia - gira persino meglio che sul Nexus 5 con ART. Ho detto tutto. Questo sia in riferimento alla reattività, sia alla fluidità. La navigazione su qualsiasi launcher non tentenna, mai, nemmeno con live wallpaper pesanti e widget complessi (ma non ho ancora fatto abusi, di quelli che comunque farebbe solo uno smanettone per mettere alla prova il sistema). Soprattutto, e questo è un limite endemico di Android che mi interessava testare subito, le prestazioni non perdono colpi nemmeno con centinaia di applicazioni installate nel dispositivo. Sono a quota 659: dove il Nexus 5 cominciava a scatticchiare, lo Shield continua a scorrere liscio come l'olio (sottolineo: senza ART). Di più: questo risultato viene mantenuto con quasi tutte le app installate sulla memoria esterna. Un miracolo, per quanto mi riguarda. Resta però il problema dell'inaccessibilità della voce 'App' nelle impostazioni (che continua ad andare in crash intorno alle 600 app installate), limite che non mi riguarda dal momento che le app le ho sempre gestite con un programma esterno.
Utilizzo: ho acquistato lo Shield come elemento complementare al Nexus 5. Nel telefono, quello che mi interessa è la personalizzazione estrema di Android: i pannelli laterali, le gesture, la possibilità di creare link ovunque a contatti, file e widget, il multi-tasking liberamente gestibile. Il tablet, invece, mi serve per lavoro e l'intrattenimento. Ci installo Nova sopra, creo i miei bei raggruppamenti per schede e cartelle e nient'altro.
I crash che frequentemente flagellavano l'esperienza sul Transformer per tutto il suo primo anno di vita qui non si vedono. Almeno per ora, ma la sensazione è che comunque siamo su un altro livelli di stabilità già dall'inizio.
Ancora, potendo utilizzare spesso l'iPad Air di mia suocera, posso dire che le app Android sono ancora mediamente indietro rispetto ad iOS, soprattutto in fatto di cura e disposizione degli elementi. E' il limite che Google paga per favorire la scalabilità e l'interoperabilità del sistema rispetto all'utilizzo su un dispositivo specifico. Fortunatamente, però, la potenza del tablet rende la fruizione sempre fluida e sicura, paragonabile all'iPad. Da questo punto di vista, sono due i fattori discriminanti: Google ed Nvidia.
La prima, lo sappiamo, vale solo per chi, come me ha investito massicciamente nell'ecosistema Google (leggi anche alla voce: libertà di fare tutto da qualsiasi dispositivo connesso alla rete, o quasi).
La seconda, la ragione che mi ha portato a scegliere Shield piuttosto che Nexus 9, fa del tablet un vero e proprio trasformista. Agli utilizzi canonici per tablet, quelli che gravitano attorno alla persona e al touch, Shield ne aggiunge qualcuno ulteriore per la sua capacità di interfacciarsi egregiamente a uno schermo. Lo colleghi a una TV o a un monitor e il tablet ti consente subito di scegliere tra due modalità:
- una mirroring, ideale per la navigazione Web/app, così come per l'editing dei testi e il lavoro in genere (ho comprato la tastiera Logitech K480 e OfficeSuite, ma lo stesso vale la suite Google, funzionano egregiamente sul monitor)
- una console, nella quale le altre app vengono disattivate e la memoria sgomberata (se non ricordo male) per sfruttare tutta la potenza del tablet nei giochi, in modalità video 1920x1080 a 60 fps. Vederci girare Trine 2, Half Life 2 e Portal meglio che su PS3 mi ha commosso. La dimensione ludica è valorizzata da NVidia con una specie di launcher specifico per questa modalità di utilizzo nel quale vengono immediatamente visualizzati i giochi ufficialmente compatibili con Shield. In più, l'utente può aggiungerci quelli che col joypad funzionano comunque. Inutile specificare la presenza di uno store dedicato che, fortunatamente, si appoggia al Play Store. I giochi, al pari delle altre app, possono essere facilmente spostati su una scheda SD esterna. Io ho quella da 128 GB su cui, per il test a cui ho accennato prima, ho finora installato *tutti* i giochi scaricati dal Play Store da febbraio 2013 ad oggi. Ho ancora 10 GB liberi nel dispositivo e 60 sulla scheda.
Edit: non ho provato lo streaming da PC.
Conclusioni: con 550 euro ho il dispositivo che desideravo: piccolo, leggero, maneggevole, ultra portatile, utilizzabile come telefono se serve, trasformabile in piccolo ufficio o console per videogiochi quando e dove voglio, con una capienza sostanzialmente illimitata, capace di garantire la migliore esperienza d'uso possibile dell'OS Google e del suo ecosistema, con in più qualche opzione NVdia per i consumi senza ricorrere al root. Sono soddisfatto e, a chi riesce a superare lo stigma di dispositivo da gioco, mi sento di raccomandarlo tranquillamente come tablet per tutti i giorni.