Ah beh, qua per me la lista è lunga.
Pensandoci, mi chiedo come mai sono ancora qui.
Andiamo in ordine pseudo-cronologico
1) 7 anni, Rodi. Vado a nuotare, mio padre dice di non andare troppo al largo. Non lo ascolto, provo a tornare a riva, non ci riesco, la corrente mi tira dalla parte opposta. Dopo 3 galloni di acqua salata ingerita riesco a urlare un paio di "aiuto!", mio padre in modalità Baywatch mi raggiunge in 0,3 parsec, mi trascina a riva, mi sfonda il culo di sculacciate, e torna a respirare.
2) 9 anni, Folgaria. Stiamo sciando, pista larga ma con un mega-dirupo sulla destra. Mio padre segue con gli occhi me e le mie sorelle, siamo capaci di sciare ma un po' troppo imprudenti. Ci sono lastre di ghiaccio, una sorella cade a terra e attacca a piangere. Mio padre ci dice di fermarci, va ad aiutarla ad alzarsi e le chiede se sta bene. Nel mentre io vado, non riesco più a frenare, faccio una curva, ghiaccio, mi sdraio. Comincio a scivolare verso il dirupo, lento ma inesorabile. "Papà? Papààààà!!!" Mi sento spacciato. A 10 centimetri dal bordo del dirupo mi si pianta una racchetta da neve tra le gambe (non sui maroni, per fortuna), mi ferma. Mio padre mi tira su, raccatta i polmoni, e torniamo a sciare.
3) Ho circa 11 anni, giro in bici con un amico, lungo una statale. A un certo punto decidiamo di tornare indietro. Non so per quale motivo non guardo dietro di me, sono sicuro non ci sia nessuno, attraverso la strada. Suono di clacson improvviso, mi dico "cazzo, sono morto". Botta, cado a terra. Fortunatamente la mercedes che schizzava nella mia stessa corsia mi ha urtato solo la ruota posteriore. Un paio di rotazioni, cado e botta in testa (non troppo forte per fortuna). La bici è rotta, ed è QUELLO che mi preoccupa. Il tipo allucinato scende dalla macchina e mi chiede se voglio essere portato al pronto soccorso, dico "no no non c'è problema". Raccatto la bici, mi faccio 2 km trascinando la bici e il mio amico mi segue.
Inutile dire che mia madre quando ha sentito il racconto è quasi svenuta.
4) 13 anni. Solito giro della domenica mattina in edicola con mio padre, c'era anche mia sorella che stava facendo pratica per prendere la patente. Usciamo dall'edicola, mi siedo sul retro del Suzukino bianco, comincio a sfogliare The Games Machine. Mia sorella fa manovre in un piazzale, mio padre le abbaia ordini, no qua, no là, gira, etc. A un certo punto sento "Frena, frena! FRENA!!!!". Buio. In pratica quel genio di mia sorella era riuscita dal parcheggio di un supermercato a finire in un fosso, cadendo nel frutteto di un tipo. La jeep si è ribaltata, il tettuccio non mi ha schiacciato solo perché era una Suzuki rinforzata.
Polso sinistro con frattura scomposta, piccolo bernoccolo. Nota di colore: quando ci ha accolti in casa il proprietario del frutteto, ci ha fatti sedere. A me (unico vero ferito dell'incidente) si è seduta accanto la figlia down. Non ha mica cominciato a tastarmi esattamente dove il polso era rotto, facendomi un male indicibile? Assurdo.
5) 18 anni. Vacanza a Rimini, falò in spiaggia con amici e compagni di classe, avevamo appena dato la maturità. Quella sera c'era la mia ex che si stava smoinando un mio "amico", eravamo tutti ubriachi come asini, a me viene la balla triste-molesta, comincio a vagare per la spiaggia. Sento il sole che picchia in fronte, una brezza fresca mi sveglia. Mi guardo in giro, mi gira la testa, sono sdraiato sul bagnasciuga, dove probabilmente ho dormito. Comincio a girare, il paese non mi sembra troppo familiare. Chiedo a un passante, scopro di essere a Riccione
Rifaccio tutta la strada indietro, trovo l'hotel, la camera. I miei amici, tra sollievo e incazzatura, mi dicono: "MA DOVE CAZZO ERI FINITO???"
Io mi butto a letto e mi addormento.
6) 25-26 anni. Festa di laurea di un mio amico. Non mi ricordo molto della serata, so che avevo bevuto l'impossibile ed avevo cominciato a parlare solo in inglese, non stando mai zitto. Quello che so è quello che mi hanno raccontato: in pratica sono salito con dei tipi che mi dovevano portare alla mia macchina, ma ero talmente molesto che mi hanno fatto scendere, e lasciato ubriaco in giro per la strada. Ho camminato tipo a cavallo delle righe bianche di una strada provinciale alle 3 di notte per non so quanto, tant'è che qualcuno ha chiamato la croce verde. Per puro caso un altro amico stava tornando a casa, e ha visto la scena, mi ha caricato e mi ha riaccompagnato a casa.