Ho letto solo questo post di Vito e devo dire che mi ha fatto pensare alla serie nel suo complesso quando parlava di credibilità... Ora voglio provare a ragionate così, mettiamo pure che non sia plausibile la storia del 50enne che si inventa spacciatore (anche se vorrei vedere stando dalla sua parte, il pensierino per me viene), intanto è chiaro il fatto che si cerca di creare un cattivo da una mezza pippa, come a dire che chiunque può essere travolto dagli eventi e diventare così, inoltre attraverso situazioni non convenzionali, che esulano dai cliché della vendetta o della legittima difesa (pensate alle morti per sbaglio della prima serie o al primo omicidio di Walter del tizio legato al palo...)
In secondo luogo siamo di fronte ad un ottimo connubio fra stile fumetto e dramma classico, tanto classico da ricordare machbeth in certe cose (con le dovute proporzioni chiaro...), è normale quindi aspettarsi una certa libertà nei dialoghi e nelle situazioni come ce la aspettiamo dai fumetti, ma abbiamo anche grande tensione drammatica in molti altri momenti...
In terzo luogo, ma chissene della credibilità??? Non possiamo continuare a giudicare qualcosa in base a quanto si addita al piccolo mondo che conosciamo, così togliamo a ciò che vediamo tutta la carica di fantasia e la sospensione dell'incredulità va a farsi friggere...
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