comunque in crimea non ci pensano proprio a prendere la strada di kiev
i soldati russi sono ben accetti e le statue di lenin ancora al loro posto
Questo senza dubbio ed è la ragione per la quale l'intervento militare è stato effettuato con tanta rapidità. Contando sull'appoggio della maggioranza filo-russa, e approfittando della debolezza politica della "nuova" ucraina, Putin non ha esitato a divorarsi la Crimea. Però:
1. Che destino attende quel 30/35% di cittadini della Crimea filo-ucraini una volta che il referendum-farsa che il 30 marzo sancirà il passaggio della Crimea alla Russia? Li attende una terapia in stile Cecenia?
2. La Russia, senza prendersi il disturbo di consultarsi con nessuno, ha invaso una repubblica autonoma, parte di uno stato confinante con l'Europa e massicciamente armato.
3. La stessa "scusa" della Crimea ("la gente si sente russa") potrebbe valere per Donetsk e altre zone dell'Ucraina, dove però l'esercito di Kiev è schierato. Fatto 30, facciamo 31?
Mi incuriosisce vedere (anche nei commenti agli articoli su web) tante simpatie verso Putin in questo frangente, magari da persone che si erano scandalizzate per l'intervento NATO in Kosovo o l'invasione dell'Iraq nel 2003, casi teoricamente simili (minoranza etnica che governa su maggioranza etnica) anzi molto più legittimanti verso un intervento militare, in quanto in Crimea non è mai accaduto nulla di quello che subivano i Kosovari in casa loro o gli Sciiti in Iraq, salvo la recente imposizione della lingua ucraina.
Per capirci, è come se domattina l'Austria invadesse l'Alto Adige. Sono sicuro che parecchi altoatesini sarebbero contenti (nell'immediato...). È abbastanza per renderlo un atto legittimo che l'Italia dovrebbe accettare con un'alzata di spalle?
Poi oh, io quando si parla di geopolitica sono un realista, ovvero credo che sia splendido trattare a baci e abbracci laddove esistono i requisiti (tra paesi parigrado in termini di evoluzione politica), e che invece con i cavernicoli come Putin il linguaggio corretto sia quello del bastone. Quindi sia chiaro, non mi scandalizzo né tanto meno mi stupisco che Putin faccia quello che fa. Ognuno fa i propri interessi, sempre e comune e le categorie del bene o del male hanno poco a che fare con queste questioni.
Quindi: ci interessa che Kiev entri nella sfera di influenza europea? È questo il momento di mettere pesantemente il piede nella questione. Si diserti in massa il G8 di Sochi, si inizi un disimpegno immediato a lungo termine dal gas russo in modo da danneggiare la loro economia, si dichiari inviolabile l'integrità dell'Ucraina e si inviino truppe europee a far capire che facciamo sul serio. È un bluff che Putin non andrà a "vedere".
Non ci interessa Kiev (ma dovrebbe)? Lasciamola al suo destino, consci però del fatto che la partita con Putin è solo rinviata. È uno che gioca pesante, sopratutto quando vede gente smidollata al tavolo. Per conto mio, non è tanto meno crudele di Hitler, solo più prudente.