che io, a differenza di te, conosco il prima.
o meglio, il "molto prima"
e non mi sembra di aver notato grandi differenze.
nsomma io vedo gente "che manda roba a memoria", ma anche gente che è un genio. Casomai ora la disponibilità di informazioni rende il mondo più competitivo e gli studenti più "adattabili", ma finchè TUTTI vorranno fare TUTTO ci sarà sempre un certo margine di chiaviche che conseguirà la laurea. Ma l'importante, a questo punto, non è "il titolo di studio", ma in cosa. Neuroscienze non è scienze della formazione.
poi se vogliamo imparare a memoria la formuletta che i laureati di un tempo erano meglio, ok. Ma "i laureati di una volta", sono anche quelli degli esami comprati, dei programmi meno vasti (del resto i laureati del 40 non potevano sapere scoperte che sarebbero state fatte 20/40 anni dopo) e della generale cialtroneria unita all'incapacità di programmare il futuro e gestire le risorse. Che i bilanci pubblici stanno ancora pagando. Bottom line: gli studenti di ora andranno anche in erasmus a chiavare, ma magari riescono anche a chiavarsi qualcuno di "competitivo" che gli mette il pepe al culo e gli fa capire che "il mondo" fuori dall'italia è fatto di gente in gamba e bisogna rimboccarsi le maniche.