Interessante articolo che analizza Cloverfield a partire dalla contaminazione estetica tra videogames e cinema.
http://mbf.blogs.com/schermiinterattivi/2008/04/estetiche-della.html
"esattamente come in un videogame, un medium che conosce solo una cronologia, quella del presente narrativo (nota 3) .
Direi che un bel "Ma anche no" ci stia proprio bene...
'Sto tipo è rimasto a PacMan e DigDug.
Perché già in PacMan Jr. venivano inscenati dei flashback. =D
Ehm, mi sa che non avete capito. L'errore che fa Bittanti è un altro. Cioè, il videogioco è un medium che può solo svolgersi al presente, tanto quanto il cinema. Puoi anche usare i flashback, o immagini in bianco e nero, ma questi restano artifici: la narrazione è al presente, per la stessa natura del materiale visivo. Lo stesso avviene nel videogioco. Al contrario, la flessibilità della dimensione temporale in letteratura è molto maggiore. Io posso scrivere "Mario sposò Maria nel 2006, oggi non vogliono figli: il loro primo figlio, infatti, nascerà nel 2010", se voglio renderlo in un medium visivo devo, linearmente, raccontare il matrimonio, la situazione presente, e la nascita del figlio. In ognuna di quelle sequenze io starò raccontando il presente.
Questa caratteristica dei media visivi, peraltro, è anche una delle limitazioni più interessanti, visto che spinge a raccontare il passato e, a volte, anche il futuro, indirettamente e per immagini. Mostrare, insomma, più che raccontare. Le statue intraviste in un film del Signore degli Anelli tentano di trasmettere concetti che nel romanzo sono spiegate in maniera estensiva.
Scusa ferruccio, ma qualsiasi medium ha, nei termini in cui lo descrivi, una narrazione al presente, perchè la narrazione stessa esiste, esattamente come la visione della proiezione o l'ascolto della musica, al presente, cioè solo nel momento in cui venga fruita(da cui uno dei temi di Cloverfield sul cinema come creatore di "realtà" che esista solo per mezzo della telecamera quando questa sia accesa, cioè viva, come il narratore o lo spettatore).
Quello che hai scritto non ha niente di diverso in letteratura o nel cinema, visto che nel cinema potrebbe essere l'incipit di un film, che venga raccontato semplicemente su schermo nero tramite delle scritte, o descrivere tutto il matrimonio e la nascita del figlio in immagini ecc, ma sempre una narrazione al presente sarebbe.
Ma, in questi termini, ovviamente qualunque medium di qualsiasi tipo avrà sempre e comunque un presente narrativo, perchè il tempo della narrazione è diverso dal tempo della fruizione di tale narrazione, che sarà sempre e per forza presente, visto che io fruitore sono, appunto, al presente.