Autore Topic: L'importanza dell'apparire  (Letto 2461 volte)

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armandyno

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L'importanza dell'apparire
« il: 06 Giu 2007, 13:38 »
Ovvero, sappiamo certamente  nella società attuale quanta importanza abbia l'apparenza. Ed è questa messa in evidenza che rende i più fanatici e i meno retrattori della cura per se stessi.
Ma il giusto equilibrio qual'è?
Non è forse importante dare un immagine, un impatto di se stessi positivo, a prescindere da  cosa c'è sotto i propri vestiti e i propri profumi?
Non è forse, giacchè siamo fatti di carne, giusto abbellire secondo un nostro gusto personale il corpo per rappresentare noi stessi?
Avere cura, ordine della propria immagine?
Quando è giusto? Quanto sbagliato?
Ogni commento estremo sarà mal accetto.
Questa è riflessione.

Offline Neophoeny

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L'importanza dell'apparire
« Risposta #1 il: 06 Giu 2007, 13:46 »
Il giusto equilibrio qual è? In poche parole:

Secondo me è giusto apparire in un certo modo se questo rappresenta la tua vera indole e la vuoi manifestare a tutti.

Non è giusto quando vuoi apparire per fare solo bella figura con la gente o per stupirla, impressionarla (anche in negativo) in un modo eccessivo che non rappresenta il tuo carattere, chi sei veramente. La sincerità prima di tutto.

Avere cura, ordine della propria immagine è giusto. E ci fa sentire pure meglio, più appagati, più sicuri di noi stessi. Ma non serve se in realtà in noi è presente un problema più grave, più interno, psicologico che ci impedisce di essere sicuri delle nostre capacità a prescindere dal nostro aspetto esteriore.

Offline gabry

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L'importanza dell'apparire
« Risposta #2 il: 06 Giu 2007, 13:49 »
secondo me la porolina magica è gusto PERSONALE
è giusto apparire secondo un nostro gusto personale, non perchè lo "impone" la moda...
FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

armandyno

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L'importanza dell'apparire
« Risposta #3 il: 06 Giu 2007, 14:02 »
Per cura di se stessi, intendo anche quella che riguarda il corpo: lampade, creme, pulizia del viso, sfoltimento delle sopracciglia PALESTRA. Le donne certe cose le fanno da secoli, ma per gli uomini sono procedure relativamente "nuove". Ora noi vediamo questi trattamenti come "cafonate" suggerite dalla moda.
Ma estraniandole da un certo contesto, non sono forse un argomento importante di discussione?

Offline dj-jojo

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L'importanza dell'apparire
« Risposta #4 il: 06 Giu 2007, 14:55 »
Citazione da: "armandyno"
Ora noi vediamo questi trattamenti come "cafonate" suggerite dalla moda.
Ma estraniandole da un certo contesto, non sono forse un argomento importante di discussione?

Noi chi?
Io non ci vedo nulla di male se anche l'uomo cura un pò la sua immagine (anche quella del nerdoso puzzone ed eremita è un'immagine che in tanti si costruiscono).
Premesso che chi dà peso esclusivo all'opinione degli altri secondo me è un coglione.
E questo vale per tutti gli aspetti della vita, non solo in senso estetico (leggi alla voce: manìe di protagonismo, egocentrismo, nessun rispetto per il prossimo).

Offline Macca

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L'importanza dell'apparire
« Risposta #5 il: 06 Giu 2007, 15:03 »
Io credo che bisogna appagare il proprio senso estetico. Anche e soprattutto con se stessi. Io uso delle creme ultimamente. Sto invecchiando, cerco di farlo notare meno. A me stesso. Svegliarsi con delle rughe in più non mi mette di buon umore. L'abbigliamento lo curo molto, a seconda delle esigenze, ed ho un guardaroba vasto. Non sono sposato, mi piace cambiare partner ergo cerco di piacere. A chi mi piace.
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Offline The Fool

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L'importanza dell'apparire
« Risposta #6 il: 06 Giu 2007, 15:19 »
Citazione da: "armandyno"
lampade, creme, pulizia del viso, sfoltimento delle sopracciglia, PALESTRA.


Le lampade, francamente, mi mettono un po' tristezza.

Sono una delle cose più FASULLE che esistano.

Ma poi PERCHE'?

Ma dove stà scritto che più si è scuri e più si è belli?

La pulizia del viso ci stà tutta, soprattutto se hai, come me, la pelle grassa.

Le creme le uso. Non molte, ma le uso.

Ovviamente solo per il viso, per il corpo non se ne parla proprio (e chi sono? Jennifer Lopez? :lol: ).

Lo sfoltimento delle sopracciglia solo se sei Bergomi.

Altrimenti, in linea di massima, sono contrario.

La palestra è una gran rottura di coglioni. :lol:
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Offline Giobbi

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Re: L'importanza dell'apparire
« Risposta #7 il: 06 Giu 2007, 15:23 »
Citazione da: "armandyno"
Ovvero, sappiamo certamente  nella società attuale quanta importanza abbia l'apparenza.


Secondo me il trend é in calo invece:
forse perché avendo internet con "apparenza totale costruibile a piacimento" nel "reale" si tende più ad "essere".

Negli anni '80 insomma le cose stavano un attimino più estreme...

Offline melaQuit

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L'importanza dell'apparire
« Risposta #8 il: 06 Giu 2007, 15:33 »
A mio parere, se già uno si pone il problema significa che qualche problemino di convivenza con se stesso ce l'ha. E i problemi di convivenza con gli altri vengono di conseguenza.

Facile dire che è meglio essere. Sbrigativo.
Ma chi E', fateci caso sempre, è uno che non ha alcun problema rispetto a quel che appare. E non importa che sia nano o ballerina ^^
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Offline Xibal

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Re: L'importanza dell'apparire
« Risposta #9 il: 06 Giu 2007, 19:00 »
Citazione da: "armandyno"
Ovvero, sappiamo certamente  nella società attuale quanta importanza abbia l'apparenza. Ed è questa messa in evidenza che rende i più fanatici e i meno retrattori della cura per se stessi.
Ma il giusto equilibrio qual'è?
Non è forse importante dare un immagine, un impatto di se stessi positivo, a prescindere da  cosa c'è sotto i propri vestiti e i propri profumi?
Non è forse, giacchè siamo fatti di carne, giusto abbellire secondo un nostro gusto personale il corpo per rappresentare noi stessi?
Avere cura, ordine della propria immagine?
Quando è giusto? Quanto sbagliato?
Ogni commento estremo sarà mal accetto.
Questa è riflessione.


“Per quanto una persona possa essere ornata di gioielli, il cuore può tuttavia aver vinto i sensi. ?La forma esteriore non costituisce la religione e non tocca la mente. Così il corpo di uno sharamana può avere il vestito di un asceta, mentre la sua mente è immersa nella mondanità.
L’uomo che dimora nei boschi solitari, eppure brama la vanità del mondo, è un mondano, mentre l’uomo in vestimenti mondani, può avere il cuore che si libera in alto verso pensieri celesti.
Non vi è differenza tra il laico e l’eremita se entrambi hanno bandito il pensiero del sé”».
«È mondanità quando si abbandona il mondo, ma interiormente si è parte di quel mondo di invidia, cupidigia, paura; si accetta l’autorità e la divisione fra colui che sa e colui che non sa. È pur sempre mondanità quando si cerca il successo, vuoi la fama, vuoi la conquista di ciò che si può chiamare l’ideale, o Dio, o qualsiasi cosa.
A guardar bene nel campo dei sannyasi e dei santi, si scopre che la bellezza e l’amore sono molto lontani da essi. Ne possono parlare, ma sono uomini di dura disciplina, violenti nel loro autocontrollo. Così, in sostanza, benché indossino il saio nero o di color zafferano o la porpora cardinalizia, sono tutti molto mondani. È una professione come un’altra, non certo quel che si dice una professione spirituale. Alcuni di essi dovrebbero fare gli uomini d’affari e non darsi arie di spiritualità.
Il successo di raggiungere il Nirvana, il Paradiso, l’Illuminazione, non è diverso dal successo negli affari. Un uomo che ha successo nella vita, che guadagna moltissimo denaro, cresce, si espande, cambia e continua sulla linea del successo. Non c’è molta differenza tra questa persona e chi ricerca la verità. Entrambi stanno cercando il successo.
Quando vi è questa comprensione, allora tutto è finito. Allora siete fuori da questo mondo, sebbene viviate in esso; benché cerchiate di fare qualcosa nel mondo, siete completamente estranei.
Perciò è importante non dividere la vita mondana e non mondana. Senza il mondo della sostanza, il mondo materiale, noi non saremmo qui»(Khrishnamurti).
"Hai mai visto un italiano tirare i fili?"
"Solo in un teatro delle marionette" (Red Dead Redemption 2)