Autore Topic: VideoGIOCHI: sono arte o no?  (Letto 39071 volte)

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Offline AIO

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #120 il: 02 Dic 2010, 16:07 »
Citazione
Tanto di cappello a chi dovesse riuscirci, beninteso, ma secondo me dal un punto di vista artistico, che invece tende a ricercare la poetica, godrebbe della stessa considerazione di chi provasse a far comprendere la consistenza artistica del rollé con salsa al tartufo preparato dallo chef vincitore di 36 premi internazionali o la perfezione ingegneristica dell'ultima Porsche.
Guarda, come detto diversi post prima i videogiochi "artistici" sono davvero pochi. E sono ottimi gli esempi che hai citato.
Ma io stavo parlando del videogioco come arte in genere, come consideriamo il cinema e la musica.
Anche il concetto di "opera d'arte" può essere inteso in senso stretto o in senso lato.
Preferirei parlarne ora in senso lato, dato che appunto avremmo pochi esponenti anche nel mondo del cinema e della musica rispetto a tutte le varie produzioni che escono ogni mese sul mercato.

Meccaniche ludiche = perfezione ingegneristica: direi proprio di no. Gameplay e level design sono potenti strumenti d'espressione, a mio modo di vedere le cose. Che ovviamente non possono esistere al di fuori di di un contesto audiovisivo, ma è appunto l'arte del contesto interattivo che non viene considerata, e che rimarco come punto di forza e caratteristica essenziale del videgioco.
Il videogioco, se è un gioco, ha delle regole. La creazione di queste regole può essere un'arte, ed è ciò che fa vivere il videogioco.

Senza contare diversi capolavori videoludici (soprattutto passati) che, essendo basati solo sul gameplay, allora non dovrebbero essere considerati opere d'arte.

Domanda: hai trovato arte in Ico, in Silent Hill, in Crysis.
In Tetris non trovi arte? Oppure sì?

Considero i videogames un'immane perdita di tempo, un veicolo di fuga dal reale, nonché un pericoloso generator

Offline Giuseppedr

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #121 il: 02 Dic 2010, 16:14 »
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« Ultima modifica: 23 Gen 2011, 15:48 da Giuseppedr »

Offline Giuseppedr

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #122 il: 02 Dic 2010, 16:20 »
Ma io stavo parlando del videogioco come arte in genere, come consideriamo il cinema e la musica.
Anche il concetto di "opera d'arte" può essere inteso in senso stretto o in senso lato.

Ma pure io.


Domanda: hai trovato arte in Ico, in Silent Hill, in Crysis.
In Tetris non trovi arte? Oppure sì?

Potrebbe esserci! Perché no? Serve qualcuno che abbia gli occhi per guardarlo e i concetti per descriverlo opportunamente.

Inoltre, io non metterei tutti i videogiochi in un unico calderone solo perché c'è interazione. Così come non metterei sullo stesso piano Otello, le lettere di Swift all'amata e il menu di McDonald solo perché sono letteratura. (Non ti arrabbiare, ma è l'impressione che ho avuto quando hai messo assieme videogiochi diversissimi senza distinguo)

Offline Giuseppedr

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #123 il: 02 Dic 2010, 16:28 »

Meccaniche ludiche = perfezione ingegneristica: direi proprio di no. Gameplay e level design sono potenti strumenti d'espressione, a mio modo di vedere le cose.

Attenzione, alt. Qui sono d'accordo e credo di averlo scritto chiaramente. Quello che secondo me deve cambiare è il fatto che gameplay e level design sono presi in considerazione di per se stessi, isolatamente, come gli unici parametri di valutazione.
« Ultima modifica: 02 Dic 2010, 16:31 da Giuseppedr »

Offline AIO

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #124 il: 02 Dic 2010, 16:41 »
Hmm... mi sembra qui stai inquadrando due estremi. Che essendo estremi non condivido.
Ossia, Foucalt e Wind Waker è un discorso successivo: prima è necessario inquadrare il valore artistico/creativo di un videogioco in base a quello che ci vuole comunicare il director, il game designer; tutte le considerazioni a posteriori potranno scaturire dopo.
Sulle recensioni canoniche, bah, appunto come dici sono guide all'acquisto e non c'entrano con il nostro discorso.

Wind Waker ha sì una sua poetica.
E il veleggiare è un'esperienza emozionante, ma attenzione, stiamo parlando di un videogioco.

Cosa succede in Wind Waker realmente? La prima traversata è incredibile. Potremmo parlare dell'emozione di vedere sorgere il sole, dell'avvistare l'isola in lontananza, dell'immensità del mare, eccetera.
Ma appunto, parliamo di un videogioco, non di un film: questa è una scena che si ripresenterà un sacco di volte. E guarda caso, scelta di design, a un certo punto si userà il teletrasporto onde evitare di perdere ore (un film ne dura un paio) veleggiando per i mari di Wind Waker.
Quindi benvenga l'excursus sull'eterotopia, ma prima si dovrà stabilire se la direzione di gioco di Wind Waker è stata efficace oppure no.

Inoltre su Tetris sarà difficile scrivere trattati di antropologia. Ma non è così necessario a mio avviso.


Per rispondere alle altre questioni: non voglio isolare il gameplay, ma inquadrarlo come requisito principale che muove il videogioco.
Citazione
Inoltre, io non metterei tutti i videogiochi in un unico calderone solo perché c'è interazione. Così come non metterei sullo stesso piano Otello, le lettere di Swift all'amata e il menu di McDonald solo perché sono letteratura. (Non ti arrabbiare, ma è l'impressione che ho avuto quando hai messo assieme videogiochi diversissimi senza distinguo)
Caso mai solo perché ci sono delle parole scritte, definire letteratura il menu del McDonald la vedo dura... :)
Chiaramente volevo solo sottolineare le grandi differenze che ci sono tra i vari generi videoludici (tutti con una dignità superiore ai menu del Mc). E l'unico punto in comune è proprio l'interazione.




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Offline Giuseppedr

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #125 il: 02 Dic 2010, 17:02 »
Hmm... mi sembra qui stai inquadrando due estremi. Che essendo estremi non condivido.
Ossia, Foucalt e Wind Waker è un discorso successivo: prima è necessario inquadrare il valore artistico/creativo di un videogioco in base a quello che ci vuole comunicare il director, il game designer; tutte le considerazioni a posteriori potranno scaturire dopo.
Sulle recensioni canoniche, bah, appunto come dici sono guide all'acquisto e non c'entrano con il nostro discorso.

Wind Waker ha sì una sua poetica.
E il veleggiare è un'esperienza emozionante, ma attenzione, stiamo parlando di un videogioco.

Cosa succede in Wind Waker realmente? La prima traversata è incredibile. Potremmo parlare dell'emozione di vedere sorgere il sole, dell'avvistare l'isola in lontananza, dell'immensità del mare, eccetera.
Ma appunto, parliamo di un videogioco, non di un film: questa è una scena che si ripresenterà un sacco di volte. E guarda caso, scelta di design, a un certo punto si userà il teletrasporto onde evitare di perdere ore (un film ne dura un paio) veleggiando per i mari di Wind Waker.
Quindi benvenga l'excursus sull'eterotopia, ma prima si dovrà stabilire se la direzione di gioco di Wind Waker è stata efficace oppure no.

Inoltre su Tetris sarà difficile scrivere trattati di antropologia. Ma non è così necessario a mio avviso.


Per rispondere alle altre questioni: non voglio isolare il gameplay, ma inquadrarlo come requisito principale che muove il videogioco.
Citazione
Inoltre, io non metterei tutti i videogiochi in un unico calderone solo perché c'è interazione. Così come non metterei sullo stesso piano Otello, le lettere di Swift all'amata e il menu di McDonald solo perché sono letteratura. (Non ti arrabbiare, ma è l'impressione che ho avuto quando hai messo assieme videogiochi diversissimi senza distinguo)
Caso mai solo perché ci sono delle parole scritte, definire letteratura il menu del McDonald la vedo dura... :)
Chiaramente volevo solo sottolineare le grandi differenze che ci sono tra i vari generi videoludici (tutti con una dignità superiore ai menu del Mc). E l'unico punto in comune è proprio l'interazione.


Ahah, la vedi dura AIO? Non "solo", ma è "proprio" perché ci sono parole scritte che il menu di McDonald è letteratura. Ma senza nessuna difficoltà. Nessun dizionario decente, nemmeno di recente pubblicazione, non può non riportare quello che resta il significato essenziale di letteratura.
Solo un'altra precisazione: quando parlo di poetica non mi riferisco alle emozioni che comunemente associamo alla poesia. Per valore poetico intendo un valore squisitamente umano e culturale di ampio respiro (e, per questo, critico).
Che anch'esso sia ampiamente soggettivo, non dobbiamo mai dimenticarcelo. D'altra parte, i suoi contemporanei ritenevano Shakespeare un drammaturgo mediocre, Wordsworth considerava l'Otello una schifezza (un protagonista nero? Giammai!), Lacan considerava Deleuze un imbecille (sentimento ampiamente ricambiato), Enzensberger ha definito McLuhan un cialtrone, e più in generale anche gli intellettuali più brillanti prendono madornali cantonate. L'ultima parola la dà soltanto la storia ;)
« Ultima modifica: 02 Dic 2010, 17:14 da Giuseppedr »

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #126 il: 02 Dic 2010, 20:07 »
Citazione
Ahah, la vedi dura AIO? Non "solo", ma è "proprio" perché ci sono parole scritte che il menu di McDonald è letteratura. Ma senza nessuna difficoltà. Nessun dizionario decente, nemmeno di recente pubblicazione, non può non riportare quello che resta il significato essenziale di letteratura.
Mmh beh, visto che stiamo parlando di arte, estetica e via dicendo ho inteso letteratura nell'accezione più comune del termine e non come insieme di lettere. Forse abbiamo tirato fuori troppi spunti, non vorrei arenarmi su quelli meno importanti.

Citazione
Solo un'altra precisazione: quando parlo di poetica non mi riferisco alle emozioni che comunemente associamo alla poesia. Per valore poetico intendo un valore squisitamente umano e culturale di ampio respiro (e, per questo, critico).
Giustamente. Beh, il tuo post sui titoli che hai citato è stato molto preciso in questo senso. Non ci sono fraintendimenti su questo punto. In Wind Waker ho messo tre cose in croce, si potrebbero sviluppare dandogli un "valore umano e culturale di ampio respiro", questo sì.
Però non credo che per farlo si debba arrivare ad innestare all'interno di quello che comunica Wind Waker l'eterotopia vista da Foucault. Per quanto possa essere indubbiamente interessante.
Citazione
Che anch'esso sia ampiamente soggettivo, non dobbiamo mai dimenticarcelo. D'altra parte, i suoi contemporanei ritenevano Shakespeare un drammaturgo mediocre, Wordsworth considerava l'Otello una schifezza (un protagonista nero? Giammai!), Lacan considerava Deleuze un imbecille (sentimento ampiamente ricambiato), Enzensberger ha definito McLuhan un cialtrone, e più in generale anche gli intellettuali più brillanti prendono madornali cantonate. L'ultima parola la dà soltanto la storia
Certo. Ma penso che possiamo già individuare dei videogiochi che hanno avuto un valore storico e culturale.
Il problema è il valore artistico.

Tetris ha un valore storico e culturale: pop-culture o cultura?
Inoltre prima ho evidenziato il gameplay proprio per questo: diversi capolavori videoludici del passato sono puro gameplay. E non ci si scappa.
Non hai escluso che in Tetris si possa trovare dell'arte. E dove la troviamo l'arte in Tetris se non nel gameplay? E cioè nell'idea di Pahtinov, nelle regole che hanno fatto la storia addirittura di un genere, praticamente? Certo, potremmo anche scrivere un trattato su Tetris e la Guerra Fredda (valore umano e culturale), ma anche no. Perché non c'entra esattamente con il valore "artistico" di Tetris.

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Offline mog_tom

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #127 il: 06 Dic 2010, 16:36 »
Sicuramente nel gameplay, cazzo, è semplice e ad ogni partita ribadisce la sua potentissima narrativa: perderai.

Accantono in maniera opportunista il dibattito sul concetto di "arte" se vado avanti così, ma secondo me se la scrittura è arte, lo sono anche la programmazione nuda e cruda, e la progettazione del gioco.
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Offline AIO

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #128 il: 06 Dic 2010, 17:11 »
Perché no.. ma anzi scusate se ho battuto sul gameplay, è la ruggine cerebrale che mi ha impedito di mettere in luce il concept.

Un concetto di gioco "nuovo", bello perché appassionante e che funziona può essere benissimo alla base del videogioco come "arte".

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Offline andreTFP

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #130 il: 26 Gen 2011, 20:53 »
Grande.. quello che avrei sempre voluto dal nostrano Video Games History. Bella lì, da quanto vedo non si tratta di una semplice mostra ma di un museo vero e proprio, giusto?

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Offline Yoshi

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #131 il: 27 Gen 2011, 00:31 »
Fantastico, a pasqua avevo già in programma un viaggio a Berlino. Vi saprò dire.
Sto giocando online a Civ 6

Offline Yoshi

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #132 il: 28 Gen 2011, 14:52 »
Tra l'altro, per i genovesi c'è anche questa mostra (anche se sta per finire): http://genova.mentelocale.it/29489-assassin-creed-una-mostra-sul-videogioco-a-palazzo-ducale/
Io ci vado domani.
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Offline fulgenzio

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #133 il: 15 Feb 2011, 22:30 »
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline mog_tom

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Re: VideoGIOCHI: sono arte o no?
« Risposta #134 il: 16 Feb 2011, 11:49 »
visto? è cosa nota che vivere un mezzo artistico è più divertente prima della sua definitiva consacrazione! help!
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