E' appena uscito il primo volume di
Gaku / Vette, io l'ho preso e ne sono rimasto molto soddisfatto, nonostante qualche dubbio iniziale generato anche dalla scarsa copertina (lui è disegnato proprio brutto): ma è il difetto tale e quale al primo volume di Birdy the Mighty, non si capisce perché si facciano certe scelte autolesionistiche
In realtà il manga ha vinto un paio di premi ed è scritto da uno che ne capisce di montagna, dunque la sostanza la si trova subito. Siamo sulle Alpi Giapponesi nei dintorni di Nagano.
Sanpo, un esperto scalatore che ha compiuto imprese in tutto il mondo, ritorna nei suoi luoghi d'origine e fa il volontario del soccorso alpino, in collaborazione con la polizia locale (in cui lavorano l'amico d'infanzia Masato e la simpatica e peperina Shiina Kumi).
In questo numero abbiamo per ora un misto fra lo slice-of-life montanaro e azioni di salvataggio nei diversi capitoli, ma con un certo brio e capacità registica sia perché a volte i protagonisti ci si trovano per caso sia perché i... malcapitati spesso hanno delle storie alle spalle.
Si evita di scadere in eccessiva retorica/buonismo: in montagna non tutti si salvano da un incidente: c'è chi vive, chi muore, chi si spacca la capoccia e chi deve essere felice di sopravvivere nonostante sia morto un compagno.
Se gli episodi sono dunque slegati nella forma, proseguono tuttavia nel caratterizzare i personaggi e le loro sensazioni nei confronti delle vette alpine, con flashback sul passato (la cicatrice ancora non sappiamo come se la sia fatta) e lo sviluppo dei rapporti personali. C'è anche una discreta ironia ogni tanto, specie con Shiina, quindi il manga risulta scorrevole il giusto, oltre che tecnicamente preparato (fulmini, slavine, arrampicate e attrezzature).
Lo stile grafico è sul seinen classico, a me ricorda parecchio per design dei personaggi e pose il primo Urasawa magari mischiato al Masami Yuuki del già citato Birdy; gli scenari sono discretamente riprodotti e piuttosto efficaci, molta chiarezza nelle scene col loro taglio classico che evita del tutto il ricorso all'inutile fygonaggine di pose ad effetto, spesso cara al manga contemporaneo.
L'edizione non è economicissima ma, anche per la tipologia di fumetto, ha un costo tutto sommato proporzionato, buona stampa (a ogni modo mancano pagine a colori), solita carta Planeta non di livello marziano ma morbida e dalla flessibile rilegatuta, inoltre una
pregevole sovracopertina impreziosisce il volumetto (cit.
).
la traduzione ha due tre refusi, un "dove rimane il sentiero" regionalizzato, ma globalmente è OK.
Vedremo che ci racconteranno in 9+ volumi, il primo tuttavia mi lascia fiducioso e soddisfatto.
Direi che se lo può accattare persino Fool, facendo finta che sia stato scritto da Urasawa in persona a fine anni '80