Ho iniziato a leggere Suppli di Mari Okazaki, un mangu alla Spaccio che sicuramente sarà stato menzionato sullo SMO ma a dire il vero non lo so, perché il mio coraggio mi fa arrivare al massimo a Non solo shojo, le altre sezioni mi fanno troppa paura, specie quelle prossime a Yaoi e Shonen Ai, ovvero il ricettacolo homolust dell'universo, l'orlo dell'oblio puro, lasciate ogni speranza voi che lurkate.
Comunque, dicevo, Suppli non è male. Parla di una che dopo 7 anni di convivenza si lascia col tipo e così oramai in prossimità degli "enta", finita una ruotine a cui si era pigramente abituata, vive una situazione di spaesamento . Non sapendo cosa fare si getta a capofitto nel lavoro. E poi avvengo tante cose: incontri coi aitanti marpioni in giacca a cravatta, spa&beauty farm con le amiche, notti in bianco in ufficio, etc etc.
Non è male. La ricerca di un equilibrio personale fra lavoro, vita sentimentale, tempo proprio è ben resa dal racconto. All'inizio la dedizione totale alla carriera serve come palliativo per arginare i problemi personali: dando tutta se stessa in ufficio, non ha tempo per pensare ad altro. Già alla inizio del secondo volume comunque c'è la presa di coscienza che lo stakanovismo non è una cura e, ad esempio, questa parte è ben resa, perché la consapevolezza nasce da un dialogo con la superiora che le dice di aver speso tutta la vita per il lavoro ma che alla fine non ha ottenuto più di altre e che una donna avrà sempre più difficoltà a far carriera di un uomo.