Death Sweeper #1, #2
Miniserie (5 vol.) in corso per Jpop che all'uscita avevo tralasciato, convinto del suo arrivo sull'onda
fantocciesca del successo di Death Note e manghi dalle tematiche simili.
Ci sono però arrivato per vie traverse: e cioè interessandomi a
Hotman, altro family manga dal buon nome, genere che mi piace molto con i suoi vari My Girl, Yotsuba&!, Usagi Drop.
Beh, l'autore è lo stesso! Si descrive come rude e muscoloso ma appassionato di scioggio, il suo catalogo dimostra infatti una polivalenza non usuale: dalle commedie amorose al seinen drammatico virato thriller di questo Death Sweeper.
I primi due volumi confermano come giusta l'intuizione di recuperarlo, molto buono il soggetto e ottime le capacità di sceneggiatura.
Hiroyuki Okazaki è un universitario ventenne che vive alla leggera, finche il fratello maggiore non muore per suicidio. Il colpo è forte per il ragazzo, che viene anche in contatto con la "realtà" degli Sweepers, addetti di un'agenzia specializzata nelle pulizie dei luoghi dei decessi dopo la rimozione del corpo da parte della polizia. Lavoro non facile, sia per le senzazioni di turbamento che ne derivano, sia per il disgusto di rimuovere pezzi di corpi decomposti, fluidi maleodoranti, vermi e mosche.
Hiroyuki riesce a frasi assumere, nel tentativo di dare un senso alla momento della morte e risposte al suo smarrimento.
Il manga è davvero calibrato, non mancano scene forti, ma più che un fumetto di fanservice nero o di un filosofeggiare astratto e fumoso, trova spunti interessanti e coinvolgenti nella sua messa in scena di quotidianità, di persone che trovano, se non piccole verità e giganteschi dubbi sulla vita, quanto meno una consapevolezza sulla caducità delle cose che non può essere affronta chiudendosi in depressione. Qua e là, talvolta affiorano tocchi da commedia nera (bella la maglietta Trash Busters durante le pulizie...o il simbolo del riciclaggio!).
Nell'ultima parte letta affiora anche un po' di thriller e qualche ramo di trama mysterioso legato ad uno dei personaggi principali, l'ambiguo Reiji Miwa.
Come disegni è davvero su ottimi livelli, un tratto seinen neutro e di una certa eleganza nel chardesign, bei fondali, pulizia e chiarezza dinamica.
Il 3 dovrebbe essere già uscito. Eccellente edizione Jpoppica, con 4 pagine a colori iniziali in ogni numero.
Molto
consigliato.