A parte le esternazioni un pò sopra le righe del creatore del topic, l'argomento mi interessa, dato che un minimo di esperienza ce l'ho anche io avendo fatto un paio di anni di lupetti quando ero piccino piccino. Personalmente la mia esperienza non è stata negativa, i campi scout non erano male, il caposquadra era una persona per bene, gentile, che ti spingeva a fare le cose con fermezza ma senza derive militaresche, per così dire. Poi in seguito ho saputo che è anche uno psicologo, il che probabilmente ha deposto a suo favore nel trattare con ragazzini. C'erano un paio di coglioncelli più grandi che la notte si divertivano a calare le braghe ai più piccoli mentre dormivano, ma furono beccati e strigliati dal capo di cui sopra, e la cosa è finita lì. Altri episodi spiacevoli non li ricordo. Essendo una persona molto timida, essere "costretto", in senso buono, a svolgere attività di gruppo non mi ha fatto male, anzi. Purtroppo all'epoca devo ammettere che ero davvero un mammone di fuoco, passai buona parte del mio primo campo in lacrime perchè volevo tornare a casa.
A volte ho l'impressione che qui si ragioni un pò troppo per categorie, nel senso che dalle persone che bazzicano questo forum, dotati di una cultura di tutto rispetto, mi aspetterei a volte un minimo di pacatezza in più e meno generalizzazione (anche se devo ammettere che spesso le prese di posizione forti costituiscono il sale di TFP
). Lungi da me difendere gli scout, nel senso che crescendo li guardo con occhi nuovi, non posso che sorridere a certe forme di paramilitarismo, oltre a non apprezzare personalmente il loro essere una organizzazione di matrice dichiaratamente cattolica (non sono decisamente religioso, soprattutto ultimamente); inoltre in qualsiasi organizzazione umana dotata di una precisa e netta gerarchizzazione posso presumere a ragione che esistano le classiche mele marce che ne faranno abuso, cosa qui tanto più grave perchè parliamo di ragazzini. Però, nella mia esperienza, magari sfumata nei ricordi dagli anni, conservo un ricordo abbastanza piacevole (nonostante le lacrime), forse sono stato fortunato a trovare un caposquadriglia di buon cuore ed attento a controllare le teste calde, che mai alzava la voce, ma spiegava le cose, e sorrideva. Ho letto delle esperienze tremende di altri utenti del forum, allucinante, neanche al militare, immagino che cose così possano segnare davvero l'animo di un ragazzino. Mi spiace molto, ma non credo dipenda dall'organizzazione scout in sè, piuttosto dalle teste di cazzo che la frequentano. Però esistono i preti pedofili ed Alex Zanotelli. Ecco, ogni volta che vedo le truppe scoutistiche che marciano vestiti strano cantando a squarciagola le lodi del Signore, mi vien da ridere certo, però poi ricordo il mio caposquadriglia e quindi magari evito di ridergli in faccia
Ah, sul nonnismo. Concordo con chi dice che non esiste un nonnismo più o meno buono. Citando testualmente da wikipedia, il nonnismo consiste in "una serie di comportamenti che vanno dalla semplice prepotenza alle prove di iniziazione che i membri anziani di un gruppo impongono ai novizi. Tali riti sono generalmente goliardici, anche se spesso sfociano in comportamenti disgustosi o violenti, a volte anche attinenti la sfera sessuale".
Ecco, io ci vedo molto poco di goliardico, ma molto di sopraffazione e voler rompere le balle a chi non è in grado di difendersi da solo, e non vedo cosa altro ci sia da aggiungere sull'argomento. Una cosa è insegnare ai più giovani un pò di disciplina e senso civico, con fermezza ma spiegando però l'importanza di esse (e penso che ce ne sia un gran bisogno, vista la deriva barbaro/anarchica che stanno prendendo i ragazzini oggi), un'altra è tentare di coprire con una patina di rispettabilità maschia e virile atti mirati soltanto a maltrattare il prossimo per il proprio divertimento personale.