un cosiglio:mettetevi daccordo per le interviste. Non interrompetevi/sovraponetovi... è davvero antipatico da ascoltare.
unico difetto riscontrato.
il resto sono solo lodi.cchevelledicoaffare!
Tuttavia ho una perplessità: ma sono l'unico ad aver trovato quantomeno difficili da interpretare certe uscite di Paolo Ruffino? :?
Ottima idea l'edizione speciale su Manhunt 2, me la sono ascoltata in treno. Questa sì che è informazione videoludica!
Tuttavia ho una perplessità: ma sono l'unico ad aver trovato quantomeno difficili da interpretare certe uscite di Paolo Ruffino? :?
Ad esempio, non mi è ben chiaro il senso di questa frase: "...quello che mi auguro da Manhunt 2, o dai futuri giochi, è che siano essenzialmente da censurare perché non riconducibili ad alcuna logica, cioè del tutto fuori dal coro, letteralmente, delle stonature belle e buone..". Non ho capito se questa alterità rispetto ai giochi comuni dovrebbe essere positiva o negativa; e anche nel caso fosse negativa, perché si augura la censura?
Non sto facendo dell'ironia, eh. Da come parlava, ho avuto l'impressione che sapesse il fatto suo, ma ci sono comunque dei punti che trovo poco comprensibili.
Mmmm.. sono partito con le migliori intenzioni ma.. ma Ruffino che cacchio sta a dì?!
Da una parte concordo con l'imprevedibilità e la disomogeneità del primo Manhunt (geniale anche e soprattutto il cambio di ritmo a metà gioco), ma sul resto assolutamente no. "Il gioco era pieno di bug, i controlli non funzionavano". Ma de che?!
Io sono affascinato dalle opere rotte, corrotte, disfunzionali. Che pur con una povertà di mezzi allucinante riescono a creare un mondo più vero del vero (cito ad esempio le straordinarie opere di Paul Norman su C64). Ma Manhunt non è questo. Manhunt è un gioco che funziona, è un gioco curato che di corrotto ha solo l'aspetto. E' un gioco che spiazza, che ti prende per il culo, che prima ti fa credere di essere ludicamente povero e vuoto, poi ti dà una mazzata tra capo e collo e dice "Non te l'aspettavi, eh? Ammettilo che sono meglio di Metal Gear". E forse così è.
Imho, sempre.
Citazione da: "Dr. Benway"Ottima idea l'edizione speciale su Manhunt 2, me la sono ascoltata in treno. Questa sì che è informazione videoludica!
Tuttavia ho una perplessità: ma sono l'unico ad aver trovato quantomeno difficili da interpretare certe uscite di Paolo Ruffino? :?
Ad esempio, non mi è ben chiaro il senso di questa frase: "...quello che mi auguro da Manhunt 2, o dai futuri giochi, è che siano essenzialmente da censurare perché non riconducibili ad alcuna logica, cioè del tutto fuori dal coro, letteralmente, delle stonature belle e buone..". Non ho capito se questa alterità rispetto ai giochi comuni dovrebbe essere positiva o negativa; e anche nel caso fosse negativa, perché si augura la censura?
Non sto facendo dell'ironia, eh. Da come parlava, ho avuto l'impressione che sapesse il fatto suo, ma ci sono comunque dei punti che trovo poco comprensibili.
Io questo ragionamento l'ho trovato comprensibile, benché poco condivisibile. Ruffino elogia il gioco alternativo, il non-gioco, ma poi se ne augura la censura perché in tal modo il non-gioco è ancora più effimero, sfuggente. Thrill Kill sarebbe stato così intrigante se fosse arrivato sugli scaffali o parte del suo fascino è anche dovuto alla sua (presunta) irreperibilità?
Io in realtà, come ho gia detto 3 post sopra, credo che Manhunt sia tutt'altro che un gioco soavemente "disfunzionale" come può esserlo The Dark Eye, o Rule of Rose, o LSD, o le magnifiche opere di Paul Norman su C64.
Manhunt è un gioco ben congegnato, un meccanismo ben oliato che, al contrario di ciò che dice Ruffino, non ha problemi di bug o di controlli. E' un gioco "rovinato" solo esteriormente, in apparenza, anche perché basta addentrarsi nel livelli per scoprire che il gameplay "deficitario" è tutt'altro che tale.
Insomma, consiglio a Ruffino, se deve proprio darsi un tono alla Bittanti (argh) può dire che ha apprezzato roba come Stardust (c64), LSD o Michigan, opere dal gameplay volutamente surreale e sbagliato, non Manhunt... Augh.
Citazione da: "MaxxLegend"Citazione da: "Dr. Benway"Ottima idea l'edizione speciale su Manhunt 2, me la sono ascoltata in treno. Questa sì che è informazione videoludica!
Tuttavia ho una perplessità: ma sono l'unico ad aver trovato quantomeno difficili da interpretare certe uscite di Paolo Ruffino? :?
Ad esempio, non mi è ben chiaro il senso di questa frase: "...quello che mi auguro da Manhunt 2, o dai futuri giochi, è che siano essenzialmente da censurare perché non riconducibili ad alcuna logica, cioè del tutto fuori dal coro, letteralmente, delle stonature belle e buone..". Non ho capito se questa alterità rispetto ai giochi comuni dovrebbe essere positiva o negativa; e anche nel caso fosse negativa, perché si augura la censura?
Non sto facendo dell'ironia, eh. Da come parlava, ho avuto l'impressione che sapesse il fatto suo, ma ci sono comunque dei punti che trovo poco comprensibili.
Io questo ragionamento l'ho trovato comprensibile, benché poco condivisibile. Ruffino elogia il gioco alternativo, il non-gioco, ma poi se ne augura la censura perché in tal modo il non-gioco è ancora più effimero, sfuggente. Thrill Kill sarebbe stato così intrigante se fosse arrivato sugli scaffali o parte del suo fascino è anche dovuto alla sua (presunta) irreperibilità?
Io in realtà, come ho gia detto 3 post sopra, credo che Manhunt sia tutt'altro che un gioco soavemente "disfunzionale" come può esserlo The Dark Eye, o Rule of Rose, o LSD, o le magnifiche opere di Paul Norman su C64.
Manhunt è un gioco ben congegnato, un meccanismo ben oliato che, al contrario di ciò che dice Ruffino, non ha problemi di bug o di controlli. E' un gioco "rovinato" solo esteriormente, in apparenza, anche perché basta addentrarsi nel livelli per scoprire che il gameplay "deficitario" è tutt'altro che tale.
Insomma, consiglio a Ruffino, se deve proprio darsi un tono alla Bittanti (argh) può dire che ha apprezzato roba come Stardust (c64), LSD o Michigan, opere dal gameplay volutamente surreale e sbagliato, non Manhunt... Augh.
Non so di che giochi tu stia parlando. La mia copia di manhunt era rotta evidentemente, cmq ben lieto che lo fosse. Io ricordo che molti livelli si superavano sfruttando degli autentici errori nelle guardie, oppure che il livello di difficoltà non aveva nessuna presunzione di crescita costante, o anche che il nesso tra quello che si stava facendo alla fine di un livello e quello successivo era assente.ci si ritrovava con armi mai viste, in zone che non c'entravano niente. I personaggi femminili erano delle tettone del tutto gratuite ai fini del gioco, della trama, di tutto.
Questi storpiature rendevano il gioco fantastico, perchè a conti fatti divertentissimo da giocare, senza alcune presunzione di pulizia, che poi se devo dirvela tutta quando vedo un gioco da 40 ore con la grafica precisa e senza nessun errore mi dispiace pure parecchio per quelli che poveracci ci devono aver perso le nottate sopra per farlo. Ricostruire davvero la trama nei dettagli era molto difficile, appunto perchè privo di punti fermi (tranne qualche dato sommario per accontentare la stampa e qualche giocatore). sì insomma c'era la storia della giornalista, del tipo che ti salva dalla condanna a morte, ma a conti fatti tutto quello che c'era in mezzo era quasi perfettamente vuoto. Manhunt2, lo dico ovviamente con una punta di ironia, ha raggiunto un livello ulteriore: si è annullato. Non c'è proprio il gioco. Manhunt riusciva continuamente a spiazzare, a non farsi trovare mai dove lo si cercava. Il 2 addirittura non è neppure sugli scaffali. Con questo non voglio dire banalmente che non se ne può parlare. anzi, non si fa altro, si parla della sua assenza in continuazione.
Interessante l'intervento di Ruffino. Sicuramente non ha affrontato la questione della censura nei Videogiochi dal solito punto di vista che è stato ormai sviscerato da tutti noi. Rimane il fatto però, che ha mio modesto avviso, benchè la questione sia affrontata partendo da altre premesse la stessa non porti ad un nulla di fatto. Spero, nel futuro episodio di Ringcast(TM), un approfondimento più ampio sulla questione censura/violenza e sesso nei videogiochi.
Interessante l'intervento di Ruffino. Sicuramente non ha affrontato la questione della censura nei Videogiochi dal solito punto di vista che è stato ormai sviscerato da tutti noi. Rimane il fatto però, che ha mio modesto avviso, benchè la questione sia affrontata partendo da altre premesse la stessa non porti ad un nulla di fatto. Spero, nel futuro episodio di Ringcast(TM), un approfondimento più ampio sulla questione censura/violenza e sesso nei videogiochi.
Vi avviso.
Abbiamo in serbo un colpaccio ^__^
Non so se il 6 (chi deve intendere intenda) o il 7, ma roba che scotta
(infatti stiamo cercando di evitare la galera)