No, no cambia, se la popolazione vuole una cosa...
Quindi, fammi capire bene: tu stai (ripetutamente) sostenendo che se uno Stato riscontra la simpatia da parte della popolazione di una regione confinante che appartiene ad un altro Stato, è leggittimato ad annetterla con la forza? Pensaci bene e dimmi "sì" o "no". Austria e Alto Adige pendono dalle tue labbra^_^
La situazione in Ucraina la conosco, credo, abbastanza bene nei limiti di una persona che non è un guerrigliero del Donbass ma un cittadino italiano. Se non altro, leggo il più possibile sull'argomento.
Che è complesso, ma dovendo sintetizzare in tre righe: ci sono zone legate alla Russia (Donbass, Odessa, Crimea, Transnistria) e le restanti zone dove il sentimento è generalmente nazionalista e anti-russo. I grandi attori in gioco sfruttano queste caratteristiche e le asservono ai loro macro-obiettivi. Gli USA cercando di radicalizzare il sentimento anti-russo per fare dell'Ucraina un grosso stato-buffer avanzato a beneficio della NATO, la Russia cercando di annetterne le regioni periferiche per crearsi a sua volta un contro-buffer a beneficio proprio.
A prenderla sul personale, paradossalmente, sei tu
"che più implacabilmente le si oppongono" - ripeto, "oppongono" a cosa? La Russia non ha BISOGNO di invadere nessuno, ha già tutto in casa. "Difesa" non è "agressione", perdio.
Ha solo bisogno d'essere lasciata in pace.
Mi meraviglio di come, tu che sei una persona intelligente, si sia fatto fare il condizionamento del cervello.
Mi spiace, ma è davvero una visione di una candida ingenuità.
Ci sono pochi soggetti al mondo che possono permettersi una postura geopolitica passiva/pacifica, e la Russia certamente non è tra questi.
Con "ha tutto in casa" immagino tu voglia riferirti agli idrocarburi. Quindi parliamo degli idrocarburi, che sono un aspetto importante del problema (ma non l'unico).
Gli idrocarburi non valgano nulla, senza qualcuno che glieli compri. Quindi bisogna assicurarsi che quel qualcuno continui ad averne bisogno, e continui a doverli comprare da te per assenza di alternative.
La "partita dei gasdotti" che si gioca a cavallo tra Mediterraneo, Causaso e Mar Nero da ormai 20 anni risponde a questa logica. La Russia non può permettere al suo principale cliente energetico (la UE) di "scegliere" tra più fonti di approvvigionamento su mere basi di convenienza. Ha bisogno di a) dominare il più possibile della quota mondiale di tali risorse e b) che i suoi clienti le rimangano vincolati.
Sono molte le azioni che intraprende per assicurarsi che questo avvenga. Alcune di esse, in ordine di grandiosità decrescente:
1. Mar Nero: la Russia ha allungato verso sud il proprio "ombrello" A2/AD (gergo militare per "anti-access/area-denial", detto in altri termini "qui tu ci passi solo se io non ho nulla in contrario"). L'invasione della Crimea era assolutamente funzionale a far tornare il Mar Nero un
mare nostrum russo. Questo riduce drasticamente la possibilità per i paesi "nemici" del Caucaso (Georgia, Azerbaijan ecc) di far pervenire in Europa il loro gas, in quanto l'unico percorso alternativo passa per la...
2. Turchia: dividere quanto più possibile la Turchia da UE e, più a lungo termine, dalla NATO. Una delle partite su cui Putin ha giocato con più genialità e lungimiranza. Ingoiando anche bocconi amarissimi (come l'abbattimento del SU-24 da parte turca nel 2015, con morte di uno dei due piloti) come solo uno scacchista del suo calibro sa fare, conscio dell'importanza del long term goal.
3. Siria: assicurarsi una colonia mediterranea/mediorientale più solida possibile era una priorità e Putin, ancora una volta, ha saputo cogliere al volo l'opportunità offerta da quei poracci dell'ISIS. Ora la Russia ha assicurato per decenni a venire il proprio "storico" attracco militare di Tartus, e ha esteso un ombrello antiaereo A2/AD su di una ampia zona del mediterraneo orientale, inclusa buona parte dello spazio aereo israeliano.
4. Massima espansione nelle aree artiche via via liberate dal global warming, con la creazione di avampositi militari sempre più avanzati atti a "reclamare" quanto più possibile degli idrocarburi artici.
5. Massimo supporto politico e propagandistico ai politici europei i cui programmi sono utili allo scopo. I NO aprioristi dei 5stelle da questo pdv sono oro colato, e la loro teorica opposizione al TAP (da cui giungerebbe gas non-russo utile a ridurre la nostra dipendenza energetica) era musica per le orecchie di Putin. In questo caso i risultati non sono stati significativi, ma eventuali ulteriori successi con la pratica-Turchia potrebbero risolvere il problema a monte.
La Russia, quindi, fa tutto quanto le è possibile per allargare la propria zona di influenza e accrescere il proprio benessere. È, peraltro, pioniere nel riformulare su base quotidiana lo spietato "galateo" di ciò che può essere compiuto senza scatenare una guerra aperta.
Gli USA, dal canto loro, mirano a contenere la Russia e a mantenerla separata dall'europa occidentale, in quanto impedire l'esistenza di un "blocco paneuropeo" è un principi assolutamente cardine della geopolitica americana, da sempre.
C'è quindi un cattivone che provoca e un poverino che si difende?
No, entrambi subiscono colpi ed entrambi li infliggono. E conoscono molto bene il rispettivo gioco (ci sono interessanti articoli su come lo Stato Profondo americano e quello russo si conoscano da mezzo secolo, si rispettino e , in un certo senso, provino affetto reciproco).
La "visibilità" del loro agire e la relativa estensione geografica è semmai frutto delle differenti capacità operative (con quelle USA, ovviamente, molto superiori).
Ma tornando al tuo fondamentale problema interpretativo della politica internazionale, insisto su un principio base: è un gioco a somma zero, dove "might is right". Chi si ferma, chi "si difende", chi è passivo, è carne morta. Putin lo sa benissimo, e ha una comprensione di questo principio assai più profonda rispetto a Trump, che è semplicemente un figlio viziato di miliardari. E non è un caso se Putin ha fatto tutto quanto in suo potere per far eleggere un simile inetto alla Casa Bianca, anziché una avversaria preparata e rispettata dallo Stato Profondo USA come la Clinton. Tale overmatch di leadership compensa, in parte, l'immensa superiorità militare americana.
Quindi ti invito a riflettere sul senso di "rivalsa" che provi nel veder fare a Putin le stesse cose che invece ti fanno vomitare bile, se fatte dagli americani. Kudos alle cybertroops di Putin per avere conseguito un simile risultato su tanti italiani, ma dal tuo pdv dovrebbe essere un peccato.
Stai ammirando l'equivalente geopolitico di Federer vs Nadal, e anziché goderti la maestria dei colpi ti stai facendo rovinare lo spettacolo dalla tua personale antipatia per, boh, il taglio di capelli di Federer.