Sono di Milano.
1° lavoro: 6 mesi come idraulico/ristrutturatore con mio padre. Ok, lo so, è vero, lavorare con papy non è come lavorare in azienda, ma almeno per la tipologia di lavoro ho capito la differenza che c'è tra spezzarsi la schiena fisicamente e tornare a casa con un semplice mal di testa.
Uno degli ultimi giorni non lo scorderò mai: ci chiamano perchè si è otturato lo scarico dei cessi di una palazzina. Quando arriviamo, papy mi porge guantoni di gomma e cavo di ferro per lo spurgo. Lo guardo con occhini piangiulenti e gli dico "ma devo farlo io?", mi risponde "aaaaahhhh antò, non rompere i coglioni!".
Già all'apertura del pozzo nero (perchè devi infilare il cavo dall'uscita dello scarico) stavo morendo per l'olezzo; poi quando mi sono dovuto chinare per infilare il cavo stavo rigettando anche l'intestino.
Ah, lo scarico era otturato perchè qualche cazzone integrale ha gettato nel water tre francesini di pane...
2° lavoro: saldatore/assemblatore. Non male, si costruivano e saldavano pezzi per la telecomunicazione civile e militare. A contratto di formazione pigliavo un milione e otto straordinari esclusi. Bello, ma ho dovuto lasciare perchè si sono traferiti a 60 Km da casa mia...
3° lavoro: puttana per un'azienda di condizionamento. In teoria avrei dovuto fare il supervisore alla costruzione della parte elettrica degli impianti di condizionamento direttamente sul cantire di costruzione, in pratica facevo tutto.
E c'erano anche due cose orribili.
A- Non avevo quasi mai gli attrezzi e dovevo sempre farmeli prestare: in un cantire questa è la cosa peggiore che possa capitare ad una persona.
B- l'uomo che doveva farmi da maestro non sapeva parlare l'italiano. Anzi, non sapeva parlare.
Perle come questa:
"Guarda che ti spiego come funziona la serranda: cioè, te no, hai l'aria. Perchè quando tu, no, lei passa. Dal cavedio che si, no? Allora tu, il cavo si, e quindi gli daaaa... no? Quindi quando lei, allora passa e lei fa. Perchè se no non taglia. Ostia boia, capito?"
...erano all'ordine del giorno.
Abbandonato dopo due anni per sopraggiunto esaurimento.
4° lavoro: riparatore di etichettatrici industriali. Solo due gradini meglio del precedente, dovevo andare in camicia, scarpe e calzoni eleganti perchè dovevo anche ricevere i clienti. Avevo un capo che era un cretino sbruffone superiore, ma per fortuna era spesso fuori.
Lasciato dopo tre mesi perchè mi facevano la ritenuta d'acconto anzichè il contratto di formazione lavoro come promesso; contratto che arrivò due giorni prima che mi licenziassi per il 5° lavoro.
5° lavoro: primaria azienda di telefonia. Ovvero, come imparai definitivamente ad essere ingranaggio e a tenere la bocca chiusa.
Le avventure qui ve le racconterò a poco a poco (vedi quella che ho scritto in prima pagina), quello che mi preme di dirvi è che da quando mi hanno dato il contratto a tempo indeterminato, nonostante abbia mandato centinaia (non scherzo, proprio centinaia) di curriculum, sia riuscito a fare solo tre colloqui, tutti terminanti con la stessa frase (e ci mancherebbe altro): "Ci dispiace, ma preferiamo assumere persone senza impiego"
Contenti?