Io provo un mix di amore-odio.
C'ha dentro così tante robe belle, sfaccettate e giocosamente inebrianti da lasciare basiti. Tipo che sono alla missione 17 ed un gioco normale dopo aver eruttato così tante situazioni, level design e discrezionalità assortita si sarebbe già avviato ai titoli di coda. Qui la storia deve ancora iniziare.
Allo stesso tempo ciò che ha di bello è ora contornato, ora incardinato, ora zavorrato da roba pessima, pensata (forse) male e (certamente) implementata peggio.
Finché si parla di ciò che il giocatore può fare, questo MGS è gioco che gli ammiratori di MGS3 e i delusi di MGS4 hanno sempre sognato.
Nel momento in cui si parla della strutturazione e delle risposte restituite alle sollecitazioni del giocatore da questo ecosistema il gioco tocca occasionalmente l'avveniristico, viaggiando molto più spesso dal finto, al non pervenuto passando per il pessimo.
Che poi ecco, ecosistema non è. Open world per davvero non è, né nel contenitore, né nel contenuto (semplificando, sono aree tenute assieme con da corridoi rocciosi pessimi da navigare, senza un cazzo di interessante dentro, che pulsano interagibilità solo a missioni e script attivati).
Quello che mi urta sinceramente alla minchia è che nella cosa più importante che un gioco debba proporre, ossia nel core del suo gameplay, è magniloquente e assuefante; eppure, al netto di questo incommensurabile pregio, si tratta di un aggregato al quanto disarmonico e raffazzonato. Senza andare su sofismi e sottigliezze impalpabili basta ripensare all'armoniosa coesione tra gameplay, lore, narrativa interattiva e tutto ciò che è video ed audio caratterizzanti un, chessò, Dishonored, e poi guardare a sto MGSV.
Badate non è un confronto, semmai un parallelismo concettuale. Avrei potuto prendere un titolo che con il sandbox e lo stealth non ci azzecca una fava come un Mario Galaxy, come un Bayonetta, come un Arkham... Parlo proprio di coesione delle caratteristiche ludiche, tra loro e tra quelle non-ludiche.