Che si scavino una nicchia nel mercato consumer è probabile. Però per certe cose un OS vero è indispensabile. Non tutti col PC fanno solo browsing e office.
@Oberon: visto che non usi applicazioni locali, overleaf lo conosci vero?
Mi ci sono imbattuto qualche tempo fa, ma non ho familiarizzato a sufficienza, anche perché mi sembrava troppo 'preimpostato' (magari non è così). Per il mio lavoro su ChromeOS uso la seguente 'suite':
Docs + Evernote + Kami + onlineocr.net/ + Lightshot + Google Calendar + Any.Do + Inoreader
Se avessi la possibilità di installare le app su Android potrei integrare con MoonReader, TextMaker e altre.
Naturalmente il mio ragionamento implica la necessità di alleanze strategiche, da parte di Google, per spingere l'ambiente sempre più sul desktop, come ha fatto coi telefoni. Potranno realizzarsi oppure no.
Per ora mi limito a dire una cosa: maneggio apparecchi elettronici praticamente da quando sono nato e tutti hanno sono andati incontro, prima o poi, a qualche freeze o crash che ne imponeva il riavvio, indipendentemente dalla semplicità di utilizzo. Il Commodore 64, i giochi per console, la macchinetta telecomandata, l'Amiga, tutti i PC che ho posseduto dalla metà degli anni 90, il Mac, per arrivare agli smartphone e tablet attuali.
L'unica, e sottolineo unica, eccezione a questa situazione sono stati il Chromebox (Asus) e il Chromebook (Acer). Non so quale formula alchemica Pichai abbia trovato per ottenere questo risultato, miracoloso se penso che è invariato su dispositivi non fabbricati in proprio, ma ti assicuro che è una cosa che ti resta addosso. Quando provo a rapportarmi a qualsiasi altro dispositivo, in particolar modo un PC Windows, è straniante perdere quella sensazione di essere in relazione simbiotica con la macchina.