Qualche considerazione veloce sui fatti di Varese e Milano dopo un pranzo altrettanto veloce.
1) Tanta ipocrisia, per cominciare, da parte dei media.
Ridurre il fenomeno della "convivenza" con gli extracomunitari (ma il problema è sempre e comunque nella stragrande maggioranza dei casi solo con gli islamici) ad una questione di lavoro e busta paga a fine mese è un falso...antropologico. Uno stipendio a fine mese può "arginare" alcuni aspetti della microcriminalità (scippi, piccoli furti, piccolo spaccio di droga...) ma non argina tutta quella criminalità che si basa su comportamenti umani basati sulla violenza contro cose o persone (lesioni, omicidi, risse, violenze personali e sessuali, daneggiamenti, financo incidenti stradali)
2) Il comportamento violento contro cose o persone posto in essere dai nostri fratelli immigrati non è necessariamente legato allo status di clandestino. Anzi, verrebbe da dire, spesso, purtroppo, è proprio vero il contrario.
3) Occorre ripensare fortissimamente l'immigrazione che non può essere dettata e regolamentata solo da motivazioni economiche. Se un imprenditore del nord non trova manodopera italiana per il suo tornio meccanico, semplicemente, deve cominciare a pagare di più quel lavoro. diversamente facendo avremo solo favorito le tasche del solito Brambilla e consentito la sfruttamento dell'ennesimo lavoratore. se Brambilla non può pagare di più quel lavoro, come in tanti starete pensando, semplicemente Brambilla....esce dal mercato.
4) La lega Nord sta riconquistando amplissimi margini di consenso grazie alla sua straordinaria capacità di cavalcare ogni idea populista (no all'euro, no ai negri, etc..) ma, attenzione, mai come in questo momento, il suo populismo è stato vicino al comune sentire del popolo.