Ahg pensavo che gli altri due racconti venissero pubblicati in giornata -___-. Vabbè vuol dire che commento in depth i primi due.
Clerks:
Potrei tranquillamente citare tutto il feed di Paolo ([C]ego), dato che la vedo esattamente come lui. Però vorrei aggiungere qualcosa.
Confermo e sotolineo come il racconto riesca a ricreare l'atmosfera da mall americano, anche a me sono rinvenuti i ricordi del mio periodo USA. Il bello è come l'atmosfera viene ricreata, ovvero attraverso piccoli richiami efficaci, piuttosto che con lunghi periodi descrittivi... bien.
Mi piace anche lo stile generale, simpatico, fresco, frizzante, con un pizzico di humor cinico. Molto simile a quello che userei io stesso in un racconto a tema libero, quindi puoi capire che condivido molte scelte.
L'atmosfera politically uncorrect che si respira me lo ha fatto visualizzare come qualcosa di simile alla puntata di South Park con gli zombi. E non è solo per quel 'Kenny'. Quindi anche l'effetto che il racconto suscita sull'immaginario del lettore è buono, almeno nel mio caso.
Veniamo ora a cosa non mi è piaciuto. A volte le battute alla Clerks (quello di Kevin Smith) sono carine, a volte sono di troppo o un po' 'easy'. Questo non sarebbe poi un gran problema se non che, talvolta, la voglia di infilare la frase ad effetto va a discapito della chiarezza nella narrazione. Più di un passaggio mi è sfuggito alla prima lettura. Per capire bene ciò che succedeva in realtà, ho dovuto soffermarmi su aclune frasi più volte. This is no good.
In sintesi vedrei Clerks ottimo come copione per un corto, dove gli eventi li evinci dalle immagini e questo consentirebbe di rendere i dialoghi scevri dalla finalità narrativa, enfatizzandone peraltro anche l'efficacia.
Attinenza a RE. Bassa, bassissima. Il cameo di Leon butta nella mischia il gioco Capcom in zona cesarini. Ma onestamente, dato il tono parodistico del lavoro, non vedo tutto questo come un difetto. Ininfluente.
Cucunare all'inferno:
Anche qui potrei quotare il Paolone. Comunque dico la mia.
Chi l'ha scritto è sicuramente un parac**o
. Nonostante il racconto proceda con una certa lentezza e non si faccia notare per spunti particolarmente originali, non riesci a non affezionarti a quei due poveri vecchietti. L'affetto e la tenerezza che riescono a suscitare nel lettore è un merito veramente grande di chi l'ha scritto. Attraverso l'impatto emozionale il racconto è riuscito, nel mio caso, a ritornare nella mente del lettore per una meditazione successiva. Insomma ho ripensato al destino dei due anzianetti.
Mi ha riportato alla mente più o meno le sensazioni che provai durante la visione del film a cartoni animati "Quando Soffia il Vento" (quello con i due signori che si chiudono in casa dopo l'esplosione di una bomba atomica). Questa trasmissione di sentimenti per il momento me lo fa preferire all'altro. Ma non è detta l'ultima, sono uno che cambia opinione facilmente ^___^. (<- più che altro sono uno che non vi dirà mai chi e cosa vota
)
Buono lo stile e la narrazione generale. L'orrore è poco presente ma risalta di riflesso nelle figure dei due protagonisti. Ripeto, forse poco incalzante il ritmo ma vabbè.
Anche qui RE viene usato per costruire il finale 'a sorpresa'. Anche se, facciamo un distinguo, il tema della Umbrella in questo caso è sotteso e sviluppato in tutto il racconto.
Per ora è tutto
.