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Vota il racconto vincitore di The Resident Evil Place! - Termine: lunedì, 15 novembre, ore 23,59

Dissolvenza in Nero
5 (15.2%)
Il Documento Inglese
3 (9.1%)
La Guardia
10 (30.3%)
Servire e Proteggere
10 (30.3%)
"We Care About Your Life"
5 (15.2%)

Totale votanti: 32

Le votazioni sono chiuse: 10 Nov 2004, 15:26

Autore Topic: The Resident Evil Place - Discussione & Votazioni  (Letto 37191 volte)

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Offline Duffman

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« Risposta #45 il: 28 Ott 2004, 15:31 »
Citazione da: "Sol_Badguy"
Citazione da: "46and2"
La dichiarazione di voto è obbligatoria?


No :).


Anzi, aggiungerei ^^
Direi che è lo stesso discorso dei voti alla fine delle rece.
Fate una rece di due righe per ogni racconto che leggete, e la gente sarà incuriosita e magari spinta a leggerli.
Fate una semplice dichiarazione di voto, e la gente rischia di leggersi più quelle che i racconti, e magari rischia anche di votare quello che hanno votato tutti gli altri.
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Offline Malkex

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« Risposta #46 il: 28 Ott 2004, 15:52 »
Ho votato Clerks;sinceramente dissolvenza in nero,senza nulla togliere all'autore,non mi ha detto nulla.sicuramente è scritto molto bene ed è stato fatto un gran lavoro sopra,ma credo che il primo racconto abbia qualcosa nello stile che lo rende diverso e più appetibile,aldilà del riferimento a RE,che,come ho detto,appare forzato.Il diario di Luise è un'idea niente male,ma non credo sia stata sfruttata al massimo.effettivamente a me sembra improbabile che nei suoi ultimi momenti di coscienza Luise pensi a scrivere piuttosto che a trovare una via di salvezza o cose del genere.sicuramente,in ogni caso,anche questo è un buon racconto
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Offline Nofx

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« Risposta #47 il: 28 Ott 2004, 18:09 »
Il diario di Louise mi ha stupito perchè è semplicemente il tipico diario alla Resident Evil col protagonista che nel finale soccombe al virus e diventa uno zombie...molto banale  :( .

Clerks è scritto bene, presenta personaggi alternativi ai soliti stereotipi di cui si tende ad abusare e la narrazione è ben congegnata.

Cucinare all'inferno...mmmhh...ho odiato i personaggi fin dalle prime righe, non so perchè ma ho desiderato la loro morte...com'è che tuttii racconti di RE si chiudono con la morte dei protagonisti ???

Dissolvenza in nero lo metto sullo stesso piano di Clerks, sarà difficile scegliere il vincitore, anche se certi passaggi di DIN mi hanno colpito parecchio...

Mmmhh...indeciso...
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Offline greven

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« Risposta #48 il: 28 Ott 2004, 18:19 »
Che si chiudano con la morte dei protagonisti o con il loro trionfo sulle forze del male sarebbe sempre banale no?

E poi, diciamolo, in quei giorni a Racoon City c'era più probabilità di morire che di vivere :lol:

Offline [c]ego

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« Risposta #49 il: 28 Ott 2004, 20:11 »
I CRITICI SON TUTTI CAZZONI, part 1

Merda, ecco cosa sto pensando in questo momento, non perché so giá di aver perso, di quello ero consapevole giá prima di battere la prima lettera, ma perché al mondo esistono davvero troppi scrittori con i controcazzi, ed io per ora non sono uno di questi.

La competition é appena iniziata e non so chi votare, spero mi venga l'ispirazione mentre scrivo quanto segue, la solita critica. Come sempre tutto questo si prefissa un unico scopo, ringraziare chi si é sbattuto per riempire o meno settimila caratteri che non volevano uscire. Perché l'ho imparato sulla mia pelle, quando il tuo racconto non si prende manco un voto e viene dimenticato dopo neanche un paio d'ore, qualsiasi riga di commento lasciata dietro diventa oro. Ivan diceva chissá dove che lo scrittore si deve abituare al silenzio (more or less), vero purtroppo, ma penso anche che sarebbe proprio bello il contrario e poi non 'ringraziare' é un po' da cafoni.

Clerks é americano dentro, non quell'americano che chiunque non ci sia mai stato si aspetta, racchiude in sé il vero spirito americano. Non a caso si chiama Clerks, giá per conoscere la fonte originale del titolo, un po' di vera america si dev'essere conosciuta. Cosa vuol dire tutto questo, Clerks é l'unico racconto (dei quattro) che non pretende di sapere le cose, le sa e basta. Per questo mi é parso di esserci in quella mall, certo l'aver visto ultimamente lo splendido remake di Dawn of the Dead ha aiutato non poco, ma nulla toglie alla bravura dell'autore. Cos'ha che non funziona il racconto? Presto detto, si autocompiace troppo, non sarebbe un male se alcuni passaggi, come del resto Max faceva notare, vanno riletti due volte per capire la dinamica degli eventi. Purtoppo in una storia breve (ma anche in un romanzo ora che ci penso), la rilettura uccide la tensione, l'appassionamento, il convolgimento, insomma la mente anziché leggere va da un'altra parte e si risveglia troppo tardi, a storia finita. Questo é l'unico problema di un racconto scritto bene, con un avvincente padronanza della lingua, ma che stra-fá poco prima della linea d'arrivo. Peccato perché al suo interno ci son cosí tante perle che tutto sommato la rilettura mi ha fatto notare.

Cucinare nell'Inferno ha un grosso problema, gli mancano dai due ai quattro passaggi di editing (more or less). La deadline era tiranna ed i miracoli riescono solo a quello Lí, quindi c'é poco da rimpiangere, ma davvero, non scorre come avrebbe potuto. Il racconto ha anche un altro problema, questa volta piú che altro soggettivo, si basa piú che altro sulla pericolosa scommessa del farti affezionare ai protagonisti. Per me é stravinta, ma evidentemente non é facile riuscirci in cosí pochi caratteri, bisogna non solo saperci fare, ma anche attuare delle scelte narrative che per forza di cosa non andranno a genio a tutti. Che cazzo sul dire? Che il racconto é lento, ma non per questo peggiore. Trattandosi di due anziani la cosa ci sta a fagiolo, perfetta la scena del bastone del vecchio, mi ci son visto mio nonno, davvero un piccolo colpo di genio. Non é il solo, ma non é questo il punto. Cucinare nell'Inferno per quanto mi riguarda é stato un piacere da leggere, cinque minuti un po' amari e volendo riflessivi, poi arriva il finale. Davvero, senza offesa, non ci stava. Se si voleva a tutti i costi farlo rimanere in-topic son sicuro ci sarebbero stati altri espedienti che il solito finale a sorpresa che chissá quanti altri avranno adoprato. Forse é questa la cosa che piú mi ha deluso, il racconto aveva un'atmosfera tutta sua, splendida a mio avviso, ma che viene squarciata dall'ultima frase, come la fottuta sveglia al mattino.

Dissolvenza in Nero mi ha fatto capire tante cose, che non so scrivere racconti in prima persona o, almeno, che c'é qualcuno che li sa scrivere davvero bene. Il piú grande pregio che riesco a trovarci é il ritmo impostatogli dall'autore, non é un racconto proprio breve, eppure scorre come una saetta e finisce senza che te ne accorgi, esemplare. Adesso peró la rivelazione: io mica l'ho capito sto racconto. Per caritá non ci vedo nulla di sbagliato, stile di scrittura, suddivisione degli eventi, colloquialitá a patto che si dica, ma non lo capisco. L'anti-eroe, egragiamente ritratto dalla prima all'ultima riga, fa la fine del coglione, si rinchiude nel frigo, ok. Ma é giá zombie? Perché altrimenti "Io lo so. Io sono già morto" vuol solo essere una frase ad effetto senza troppo senso. Questo non capisco, l'ho pure riletto due volte e in un racconto che tanto non saprei criticare come si deve, perché proprio non ci trovo nulla di sbagliato, volevo evidenziare quel passaggio. Magari sono solo io a non averlo capito, ma anche cosí resta stilisticamente parlando il piú valido dei quattro e almeno personalmente una fonte dalla quale attingere (non ho detto copiare), per la prossima competition... maybe.

ed infine Il Diario di Luise che parte male, ma si guarda bene dal finire peggio. L'autore voglio sperare che non sia una donna, perché come tale, perdonami (soprattutto se lo sei) non convince. Chiaro é il tentativo di raffigurare una svampita che con il corso della storia matura e abbandona l'attaggiamento da gallinella per vestire i panni di ben altra persona, ma non ci siamo. Non mi aspettavo certo il diario di Anna Frank, che peraltro detesto, ma mi pare si noti un po' troppo le forzature nelle prima date del diario, tutto qui. Poi? Poi 'spacca' di brutto, perché la storia si inpenna, la tizia comincia a starmi simpatica e finisce in bellezza. Avete letto bene, il finale funziona, alla grande pergiunta, esattamente come in non so quale Resident Evil, dove troviamo il diario di qualcuno (lo so, non sono bravo a dare dritte), insomma finora é il piú fedele al gioco. Complimenti quindi, con una piccola riserva per l'inizio e magari quell'incubo del poliziotto che onestamente stona. Non mi vedi, ma sto incrociando le dita sperando tu non sia davvero una donna.

E' tardi, chi voto? Cucinare nell'Inferno, nonnetti rules!
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Offline Duffman

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« Risposta #50 il: 28 Ott 2004, 20:18 »
Un sentito ringraziamento a Pavelo e Pierolo.
Ora i racconti, oltre ad avere l'impressione di non saperli scrivere, ho l'impressione di non saperli manco commentare.
You² rule, pochi cazzi.
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« Risposta #51 il: 28 Ott 2004, 20:30 »
Nonostante Dissolvenza in nero sia il racconto tecnicamente migliore, imho, ho votao per Il diario di Luise.
Nostante sia banale e molto semplice, e in alcuni pasaggi sembrano siano stati saltati, da sempliciotta  a ragazza stanca e cinica, però è quello che più mi ha emozionato, e ci sono delle piccole frasi che dimostrano che l'autore si è calato bene nella parte.

Ma se è una ragazza non vale. :P

Commenti approfonditi in seguito (appena ho tempo).

Offline Nofx

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« Risposta #52 il: 28 Ott 2004, 22:56 »
Citazione da: "greven"
Che si chiudano con la morte dei protagonisti o con il loro trionfo sulle forze del male sarebbe sempre banale no?

E poi, diciamolo, in quei giorni a Racoon City c'era più probabilità di morire che di vivere :lol:


Ma, penso che in questi primi quattro racconti (e sono sicuro nei prossimi sedici) c'è la tendenza a mostrare una situazione di apparente normalità che poi sconfina nella parte centrale (dove viene mostrato l'orrore) che poi porta al finale che "teoricamente" porta all'effetto sorpresa ovvero la morte dei protagonisti.
Però parlando di Resident Evil e orrore in generale il finale con la morte non è una sorpresa, perlomeno io me lo aspetto fin dall'inizio, per il motivo che "ca**o non è RE se non muore qualcuno!"...
Solo dissolvenza in nero che presenta fin dall'inizio una situazione non di normalità si discosta da questo anche se poi alla fine prevede la morte del protagonista (questa volta annunciata fin dall'inizio).
L'ideale sarebbe stato un racconto dove c'è una situazione disperata, il lettore pensa "Questo è bello che morto!" e invece alla fine il protagonista si salva, in barba al lettore, questo potrebbe essere un finale a sorpresa, ci si aspetta la morte del personaggio e invece...ma questi sono solo deliri di un pazzo assonnato...(io).

Una sola cosa sul racconto dei nonnini, mi sembra veramente poco credibile che dei vecchietti (per quanto arzilli, cosa che però i due non sembrano essere da come sono presentati) possano fuggire dalla "mansion" dove gente superaddestrata verrà poche ore dopo massacrata...io quei nonnetti li ho odiati fin dalle prime righe...
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Offline master of puppets

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« Risposta #53 il: 28 Ott 2004, 23:08 »
Citazione da: "[c
ego"]I CRITICI SON TUTTI CAZZONI, part 1

Merda, ecco cosa sto pensando in questo momento, non perché so giá di aver perso, di quello ero consapevole giá prima di battere la prima lettera, ma perché al mondo esistono davvero troppi scrittori con i controcazzi, ed io per ora non sono uno di questi.

Vabbè, mica dovevi scrivere per vincere ad ogni costo. Tutti sappiamo che ci sono persone più brava di noi. Il tuo racconto, che sia una merda oppure bellissimo, si porterà dietro qualche riga di commento, magari elencando qualche aspetto positivo. Insomma, l'importante è che tu abbia partecipato, e che la tua opera sia qua, scritta, pronta per essere letta da tutti. E' già una vittoria, pensaci.

Offline Malkex

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« Risposta #54 il: 28 Ott 2004, 23:22 »
E' in vantaggio dissolvenza in nero al momento,ma più che altro mi stupisce la differenza abbastanza cospicua che c'è con quello che si presentava come il maggiore rivale,ossia Clerks.Invece a quanto pare è il diario di quella povera ragazza.Speriamo ci sia un bel rush finale(sempre che ci sia qualcun altro che voglia votare)
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Offline Devil May Cry

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« Risposta #55 il: 28 Ott 2004, 23:28 »
Alla fine ho votato il diario,perchè è quello che più mi ricorda RE.
Penso sarà questo il mio metro di giudizio da qui alla fine.

Offline ZionSiva

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« Risposta #56 il: 29 Ott 2004, 00:22 »
Ho votato Dissolvenza in nero, l'ho trovato più concreto e "finito" degli altri. Persegue una linea, la porta a termine: l'ho solo trovato piuttosto freddo, in certi momenti più vicino ad un esercizio di stile che ad un racconto di un'esperienza: la lucidità del narratore è leggermente alienante, sa molto di romanzo noir ma non aiuta ad avvicinarsi alla vicenda emotivamente. Un difetto condiviso in parte pure da Clerks, di cui condivido l'analisi di [c]ego: è leggermente troppo autocompiaciuto. Il problema è particolarmente invalidante in questo caso, perchè l'equilibrio tra atmosfera "cool" alla Kevin Smith/Roger Avary e RE ha un effetto straniante non piacevole, ma dà piuttosto l'impressione di un lavoro "scollato". Anche per RE non è così sofisticato, "cool" e "smooth", è un po' pesa questo.
Cucinare nell'Inferno è obbiettivamente privo di alcuni elementi cardine, sembra che manchino quei due passaggi che l'avrebbero reso davvero potente. Belle intuizioni, atmosfera interessante, ma la struttura ha dei buochi che ne tarpano il potenziale.
Il diario di Luise invece non mi ha detto nulla. Oki il limite di caratteri, ma sembra una collezione di estratti da un diario piuttosto che vere e proprie "impressioni di vita". Mi è sembrato molto forzato e artificioso, e sinceramente il finale mi ricorda un intervento da dietro dove manchi l'attaccante e per caso ti spezzi pure la rotula. Probabilmente è l'effetto di aver visto quella soluzione usata davvero in troppe situazioni (è più di un classico, mi sembra di ricordarla anche in racconti di Poe), ma non mi ha stupito, anzi. Ha dei bei passaggi, ma in generale non mi ha convinto. Probabilmente la forma diario soffre molto compressioni così violente.
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Online Ivan F.

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« Risposta #57 il: 29 Ott 2004, 01:02 »
Venerdì, 29 ottobre
Girone B - Pubblicazione Racconti #05 / #06
05. Il Documento Inglese
06. "Essere"

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Offline ferruccio

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« Risposta #58 il: 29 Ott 2004, 01:29 »
Riguardo al racconto Essere...





SPOILER



Ma Barry, nel gioco, che fine fa? Si vede più, dopo il primo episodio?

(in realtà questo non è proprio uno spoiler...)
E allora Mozart?

Offline Duffman

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« Risposta #59 il: 29 Ott 2004, 02:24 »
Ho preferito la compattezza narrativa e vividezza delle descrizioni di "dissolvenza"
Del diario di Louise non ho gradito l'eccessiva vicinanza stilistica a modelli narrativi da R.E. (leggi: sempre odiato i documenti, nel gioco), ed un paio di momenti lievemente incongrui, narrativamente e sotto il profilo della verosimiglianza, nel racconto dei "nonnetti", pur piacevolissimo.
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