Ritengo che Lionheart sia frutto dell'illuminismo videoludico di inizio anni'90. Con la scomparsa del platform game come genere videoludico primario, dopo il 1998, il videogioco in quanto tale ha perso una sua branca portante, autodeclassandosi a prodotto massificato di largo consumo. La rivoluzione poligonale delle nuove console non ha fatto altro che presentare le medesime meccaniche dei giochi bidimensionali sotto un punto di vista differente. Un punto di vista sbagliato a monte, giacchè demolitore di una struttura stilizzata votata alla immediatezza. E' nella ignoranza del concept di base che il videogioco illuminato si propone tutt'ora come guida, una ignoranza che, colpevolmente, manca nelle produzioni videoludiche attuali. Sicchè Lionheart si eleva lì dove il videogiocatore medio non riesce a trovare stimoli ludici consistenti. Si eleva lì dove il mercato realizza che saltare su di una piattaforma squadrata non è più di moda.
Ma guarda che su alcune delle cose che dici io sono assolutamente daccordo.
Sono stradaccordo sulla non-evoluzione di alcuni generi (a parte le debite eccezioni) e in questo forum l'ho detto (anzi scritto) almeno sei volte in sei occasioni diverse.
Ma Lionheart che era un ottimo gioco all'epoca (e non venne giudicato un capolavoro, grafica a parte, neanche allora) oggi è drammaticamente superato. E come lui molti molti altri.
E poi non ho ben capito questa frase:
E' nella ignoranza del concept di base che il videogioco illuminato si propone tutt'ora come guida, una ignoranza che, colpevolmente, manca nelle produzioni videoludiche attuali.
Se volevi dire:
"meccaniche semplici ma non banali e poco approfondite è bene" allora sono daccordo.
Se invece il senso era:
"torniamo a Pac-Man e Dig Dug" allora, mi dispiace, ma non sono affatto daccordo.
Poi magari il senso era ancora un altro e io non l'ho capito...
E te lo dice un retrogamer accanitissimo e iper sfegatato (come del resto molti qui possono confermare, viste le "litigate" in passato
).