Autore Topic: Tariffe ADSL | Fibra  (Letto 359526 volte)

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Offline atchoo

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Tariffe ADSL
« Risposta #270 il: 06 Mar 2005, 22:58 »
Citazione da: "Asher"
peccato per upload e per il ping che rimane praticamente uguale a prima. nn avro vantaggi particolari da quel punto di vista.

Dopo il primo raddoppio di banda molti si erano lamentati di un peggioramento, seppur lieve, del ping. Se rimane uguale credo sia già buono.

armandyno

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Tariffe ADSL
« Risposta #271 il: 06 Mar 2005, 23:06 »
Citazione da: "Luv3Kar"
Citazione da: "armandyno"
Qualcuno mi illumina su come ascoltare la radio su internet?


Sei un attimo OT. :)

Comunque basta che vai sui siti delle radio, per esempio Radio 1-2-3 o Radio Deejay.


Ero convinto di aver postato in Ot Zone, chiedo venia.

Offline acciarone

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Tariffe ADSL
« Risposta #272 il: 15 Mar 2005, 07:51 »
ho avuto il raddoppio. sono a 1,5 megabit dichiarati e a 139,8KB/s (1118kbit) secondo everlong. adesso che ho la bomba atomica mi dichiaro contro il peer to peer....
Le opinioni di Acciarone non corrispondono necessariamente alle opinioni di Acciarone.

Offline Shape

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Tariffe ADSL
« Risposta #273 il: 22 Mar 2005, 09:35 »
Da Punto Informatico:

Banda larga oltre l'ADSL
Broad band su rete elettrica ed onde radio: si fanno largo le prime offerte. Ecco come si muovono gli operatori sperimentali mentre Enel rimane alla finestra: troppe le regole ancora da definire. Ma qualcosa si muove


22/03/05 - Telefonia & C. - Roma - Connessioni su onde radio o su rete elettrica, per accedere a Internet da casa o dall'ufficio: stanno spuntando le prime offerte, come timidi funghetti sotto il sole primaverile. Se non hanno ancora la forza di ergersi come alternative efficaci all'Adsl, la colpa è della burocrazia, di norme e standard che, in entrambi i casi, non sono ancora definiti.
 
Ciò nonostante vanno avanti i piani di No Cable e di I-Light. Il primo ha lanciato un'offerta a 2 Mbps via onde radio Hyperlan in Irpinia, con l'obiettivo di coprire 150 comuni non raggiunti da Adsl in Campania, Puglia e Calabria entro il 2005. I-Light invece è in contatto con numerose municipalizzate fornitrici di energia, per offrire servizi di accesso a Internet tramite rete elettrica. La prima offerta, con cui è possibile avere una velocità fino a 20 Mbps, è imminente e coprirà l'intero territorio di Brescia.

Si è ancora agli inizi, è chiaro, ma le premesse sono buone per pensare un'Italia che non dipenda da Telecom Italia e dall'Adsl per viaggiare veloce in Internet. Il mercato ha fame di alternative, che cominciano a essere servite a piccoli bocconi.

"Ora copriamo appena sei comuni, circa 15.000 persone, tra cui abbiamo però già 170 clienti, soprattutto aziende", dice Marco Caldarazzo, amministratore delegato di No Cable. Il motore dell'offerta è stato l'accordo invernale di No Cable con Asmez, una società a capitale misto (pubblico e privato), che comprende un migliaio di comuni in Calabria e in Campania. Sono state così montate, finora, quattro antenne che sfruttano la tecnologia Hyperlan e che sono collegate a reti in fibra. Possono inviare il segnale in un raggio di sette chilometri in linea d'aria, permettendo così l'accesso a Internet agli utenti che montino un ricetrasmettitore ad hoc.

Sono tre le offerte commerciali, a 2 Mbps: Basic (30 euro al mese), Medium (50), Premium (100), Iva esclusa. La differenza è nella banda garantita, assente nella prima offerta e a 64 e a 128 Kbps nelle altre due. "La velocità è di 6 Mbps nelle connessioni tra utenti Hyperlan, ai quali offriamo inoltre un numero geografico gratis, per telefonare via Internet", dice Caldarazzo. La rete Hyperlan è, come dice il nome, un local network simile a quello di Fastweb.

"Sfruttiamo le frequenze a 5,4 GHz, che non sono regolamentate. Lo svantaggio è che manca uno standard, il che complica la fornitura del servizio e aumenta i costi a monte". L'ideale sarebbe sfruttare frequenze più basse e poter offrire connessioni tramite standard WiMax, "che però in Italia non è ancora possibile adottare". Invece, "non c'è nessuna norma che vieti l'Hyperlan, ma nemmeno una che lo permetta esplicitamente. Per questo motivo non faccio pubblicità alla mia offerta: finché non fa troppo rumore, non sarà ostacolata. Preferisco quindi volare basso, coprire zone periferiche, non raggiunte dall'Adsl, per non sfidare gli operatori di rete fissa". Le novità tecnologiche, in Italia, a volte hanno paura di camminare a testa alta, tra i recinti sorvegliati dai monopoli.

Allo stesso modo, sono proprio le norme, la burocrazia l'ostacolo principale al decollo dell'Internet su rete elettrica (servizi Powerline). Ecco i dettagli.

Enel, che è stato tra i primi a sperimentare il servizio (a Grosseto), attende appunto dalla comunità europea un set di regole e di standard, prima di partire. C'è chi invece non ha voluto più aspettare e ha deciso di lanciare comunque l'offerta: la municipalizzata Asm Brescia nei prossimi mesi venderà connessioni fino a 20 Mbps, su rete elettrica, cui andranno quindi collegati un modem speciale e il computer.

"Già da fine marzo cominceremo a installare nelle centrali elettriche i trasformatori per la connessione. Alla fine, entro 18 mesi, i nodi saranno 32.000, per coprire i 200.000 abitanti di Brescia. I primi fortunati potranno accedere all'offerta fin da aprile", spiega Herman Zampariolo, presidente di I-Light, il partner che fornirà la tecnologia. Brescia diventa quindi "la prima città al mondo su cui viene offerta Internet via rete elettrica a un così grande numero di utenti". I bresciani potranno fare a meno di Telecom Italia e telefonare tramite VoIP su rete elettrica.

"È possibile offrire anche solo il servizio VoIP e non l'accesso a Internet, a chi vuole risparmiare sul canone. Prevedo che le tariffe voce potranno essere del 50-70 per cento più basse rispetto a quelle di Telecom". Sulla stessa rete si potrà inoltre fare la tele lettura dei contatori del gas, dell'acqua e della luce. Una comodità in più per gli utenti, visto che questi processi saranno così automatizzati.

Il caso di Brescia è notevole, dopo anni di silenzio, di promesse, di sperimentazioni che non davano luogo a offerte commerciali. "Brescia smuoverà le acque: altre municipalizzate vorranno offrire il servizio. Siamo in contatto con tutte quelle presenti in Italia, per lanciare sperimentazioni o prossime offerte commerciali", dice Zampariolo.

Si vedrà, ma al riguardo non ci sono certezze. Lo stesso Zampariolo riconosce che "il problema è riuscire a mettere d'accordo una municipalizzata con un operatore di telefonia, che dovrà poi in effetti offrire il servizio. Con Asm Brescia è stato facile, perché controlla già un operatore, Selene". In altre città l'iter rischia di essere più lungo, quindi. È il dramma delle Powerline: la lentezza cronica con cui i processi di attivazione e di lancio vanno avanti. Se ne parla da cinque anni, ma i risultati visti finora non sono stati molti. Gli annunci si sono spesso mostrati troppo ottimisti: lo stesso Zampariolo aveva detto un anno fa che le prime offerte sarebbero arrivate in pochi mesi.

Ed è alla finestra il player più grosso, Enel. "Dopo i test a Grosseto non abbiamo fatto nulla. Attendiamo che arrivi la normativa e un quadro di standard dalla comunità europea", spiega Sergio Rogai, membro del Powerline Forum e uno dei responsabili del progetto presso Enel. "In particolare, in ambito europeo è nato il gruppo di lavoro Opera, che deve definire gli standard e le tecnologie più adatte a fare Powerline. Mi aspetto qualche novità in pochi mesi". Ce n'è bisogno, prima di lanciare i servizi? "Sì, perché noi di Enel non potremmo fare un'offerta su piccola scala, come a Brescia. Dovremmo avere un piano progressivo di copertura. E non possiamo imbarcarci in quest'avventura senza un piano di regole stabile".

Per esempio, "devono essere fissati i livelli limite per le emissioni". Secondo Enel, Asm Brescia corre il rischio "di essere fermata, magari con l'accusa di non rispettare questi limiti o per un qualsiasi altro motivo che può essere accampato, in mancanza di regole chiare e stabilite a priori".

I dubbi riguardano anche la tecnologia scelta da Asm: "quella di I-Light è lo Spread Spectrum, di origine militare. Ma secondo noi prevarrà invece lo standard OFDM, che si basa su molte portanti allocate dinamicamente. Dalle discussioni fatte in Opera, risulta che ha maggiori potenzialità rispetto allo Spread Spectrum".

È nei palazzi della Comunità, quindi, che si decide il futuro delle Powerline. "La tecnologia, da un anno e mezzo, è pronta, funziona. Già ora abbiamo chip che supportano 200 Mbps, da condividere in un gruppo di utenti. Bisogna adesso vedere se c'è la volontà politica di sostenere le Powerline". I rischi? "Se ci impongono limiti normativi troppo rigidi, sulle emissioni per esempio, potrebbe essere poco conveniente offrire il servizio. Non potremmo essere competitivi con gli operatori telefonici. È quindi ancora tutto da vedere".

È probabile che gli incumbent europei facciamo pressioni, in sede comunitaria, perché alle Powerline si taglino le gambe con norme sfavorevoli. Non è detto che ci riescano, perché "in Europa c'è grande interesse a sostenere lo sviluppo della banda larga, per accorciare le distanze con il Giappone e la Corea del Sud".

Le Powerline servono allo sviluppo del mercato soprattutto perché sono una tecnologia alternativa in senso stretto, non usando il doppino telefonico. C'è bisogno di alternative per ridurre il digital divide, per dare speranze agli utenti e alle aziende non raggiunti da Adsl. Su onde radio e su rete elettrica, queste alternative stanno lottando per crescere. Ma il terreno non è dei migliori.

Autore: Alessandro Longo

Offline Shape

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Tariffe ADSL
« Risposta #274 il: 23 Mar 2005, 09:01 »
Da Punto Informatico:

Banda larga anche nelle campagne
127 milioni di euro: questa la cifra con cui il Governo intende portare un network in fibra ottica al Sud, arrivando là dove non arrivano gli operatori commerciali. Parla Gasparri


http://punto-informatico.it/p.asp?i=52047

Offline vikingus

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Tariffe ADSL
« Risposta #275 il: 27 Mar 2005, 16:19 »
Intanto upgrade eseguito pure sulla vikingolinea.Meglio tardi che mai.
[XO] Live Tag: vikingus | [Ps4] nick: TFP_vik | Steam/Origin ID: Dario_vik  |
'L'ho preso durante la prossima patch.'   #teamNOippopotamo

Offline atchoo

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Tariffe ADSL
« Risposta #276 il: 27 Mar 2005, 16:23 »
Citazione da: "Shape"
Da Punto Informatico:

Banda larga anche nelle campagne
127 milioni di euro: questa la cifra con cui il Governo intende portare un network in fibra ottica al Sud, arrivando là dove non arrivano gli operatori commerciali. Parla Gasparri


http://punto-informatico.it/p.asp?i=52047

Ma tu guarda...

E qui a Gropparello (Pc) che facciamo? Ci attacchiamo? :?

Mi pare demagogìa bella e buona.

Offline Shape

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Tariffe ADSL
« Risposta #277 il: 30 Mar 2005, 09:20 »
L'alba dell'ADSL a 4 Mbps
Telecom la propone da domani e lancia un nuovo sasso nello stagno. Ma le aspettative degli utenti rischiano di scontrarsi con un minimo garantito assai ridotto. I provider protestano: questa non è ADSL di qualità

 
30/03/05 - Telefonia & C. - Roma - Dal 31 marzo sarà possibile acquistare Alice ADSL a 4 Mbps in download e 256 Kbps in upload al prezzo di 39,95 euro al mese. Un'offerta che porta con sé una notevole velocità di picco ma che, come offerta "entry level", avrà ben poco da garantire agli utenti. Ed è questo che già denunciano i provider alternativi: si lamentano che Telecom Italia non permetta loro di vendere ADSL 4 Mbps di qualità, ossia con una banda minima garantita elevata. Alcuni però staranno al gioco e lanceranno comunque offerte a 4 Mbps, con la premessa che andranno peggio delle ADSL 1.280 dotate di almeno 32 Kbps garantiti. Il primo a muoversi è stato Panservice: ha già presentato in listino l'ADSL Smart 4, a 39,50 euro mensili, attivabile dal 31 marzo.

"Sarà un'offerta assolutamente entry level", conferma Giuliano Peritore, direttore generale di Panservice. Il problema è che Telecom Italia obbliga gli operatori, ai quali vende all'ingrosso, a rispettare rapporti fissi tra banda allocata e numero di utenti messi a condividerla.

È la prima volta che impone questa regola, da quando è nata l'ADSL in Italia. Insomma, il risultato è che a ciascun utente con ADSL 4 Mbps spetterà un minimo di circa 20 Kbps. "Troppo poco: servirebbero almeno 100 Kbps a utente, perché un'ADSL 4 Mbps possa andare bene", sostiene Paolo Nuti, presidente di Aiip, l'associazione dei provider.

Peccato che in questo caso Telecom non permetta ai provider di comprare una quantità di banda adeguata ad aumentare le prestazioni delle ADSL. Invece, finché gli utenti attivati in un Vp (Virtual path, i circuiti virtuali dove sono ammassati) non sono più di 45, la banda che Telecom darà al provider sarà tra 5.120 (picco) e 1.024 Kbps (garantita). Dividendo 1.024 per 45 si hanno 20 Kbps garantiti circa, per ciascuno. Solo dal 46esimo utente attivato, il provider può chiedere un primo upgrade del Vp. Il successivo scatta dopo 90 utenti e così via. Il tutto avviene su Vp a parte, dedicati alle Adsl 4 Mbps, quindi i provider non possono mettervi utenti del vecchio parco abbonati (a 1 e a 2 Mbps).

Che cosa succederà allora? "I provider dovranno fare shaping sui router, gestendo dinamicamente le velocità massime degli utenti, con molta abilità, perché l'ADSL 4 Mbps, dotata di soli 20 Kbps per ciascun utente, possa andare non peggio di una 1.280 di livello base", dice Nuti. Ma allora, perché acquistare una 4 Mbps? "Perché tenderà a costare quanto un'ADSL 1.280 entry level. I provider la compreranno da Telecom allo stesso prezzo, all'incirca, e quindi credo che allo stesso pure la venderanno". Inoltre, "in certe condizioni, se ci sono poche persone connesse, con la 4 Mbps c'è pur sempre la speranza di andare più veloci di un mega".

Il succo è che l'ADSL entry level tenderà a essere quella a 4 Mbps; ma è dubbio che sia un bene o un passo avanti. "È sicuro che gli utenti saranno delusi", spiega Nuti, poiché chi compra un'ADSL di quel livello non si aspetta di andare, nella migliore delle ipotesi, come con un'ADSL 1.280. "Con il rischio che possano andare anche peggio, se il provider non è abbastanza abile a fare shaping".

Il problema è però meno grave per i provider grossi: "Se si hanno più di 200 utenti attivati sul Vp, è possibile avere buone economie di scala nell'uso della banda e quindi anche che le 4 Mbps possano andare bene. Così sarà per quelle di Alice, infatti, che ha tanti utenti. Per questo motivo, lanceremo la 4 Mbps solo su Roma e Milano", spiega Luca Spada, amministratore delegato di NGI.

Due le conseguenze: da quest'operazione di Telecom saranno favoriti i grossi provider e gli utenti delle grandi città, a ulteriore scorno degli associati di Antidigital Divide, che proprio nei giorni scorsi hanno denunciato Telecom alla Commissione Europea, auspicando maggiore copertura e prezzi ADSL più bassi.

Più scettico di Spada è Nuti: "le Adsl Alice 4 Mbps andranno benino, ma secondo me peggio delle Alice Flat 1.280. A meno che Telecom non imbrogli, cioè dia agli utenti 4 Mbps più banda di quella che ci permetta di acquistare all'ingrosso...". È un dato che non può essere verificato; né d'altra parte Telecom è tenuta a rendere disponibile all'ingrosso un'Adsl 4 Mbps di qualità: non ha infatti una corrispondente offerta al dettaglio. "Noi di Aiip tenteremo di fare cambiare idea a Telecom, ma abbiamo poche speranze. Non abbiamo alcun appiglio legale o tecnico", dice Nuti. Si tratta peraltro di un'offerta che di per sé ha confini poco chiari: è rate adaptive con un range da 1.512 a 4.096 Kbps (in download), infatti. Questo vuol dire che se il doppino dell'utente non supporta i 4 Mbps, Telecom si accontenterà di attivarla a velocità inferiore, fino a un minimo di 1.512 Kbps.

Ciononostante, i 4 Mbps sembrano il nuovo orizzonte dell'Adsl italiana, a cui i provider non vogliono e non possono rinunciare di partecipare. Tiscali e Wind hanno detto a Punto Informatico che avranno quest'offerta. Lanciarla è anche un obbligo di immagine, per non apparire da meno rispetto alla concorrenza. "Credo che Telecom abbia presentato quest'offerta per stare al passo con Fastweb e con Tiscali... Non poteva restare sull'Adsl 1.280 mentre gli altri correvano verso i 4 Mbps", dice Nuti.

Un altro aspetto di questa novità emerge da quanto Telecom ha dichiarato durante la conferenza tenuta in occasione del bilancio 2004: l'Adsl 4 Mbps è la premessa per entrare nel vivo del mercato dei contenuti a banda larga; il cinema, la Tv su IP, che Telecom e Wind lanceranno nei prossimi mesi. Infatti, già nei prossimi giorni Telecom amplierà l'offerta presente su Rosso Alice: arrivano gli eventi live di Mtv, le aree tematiche dedicate alla pallavolo e ad altri sport.

Nell'occasione, sono stati annunciati anche altri servizi: per la sicurezza (Alice Security, antivirus e firewall centralizzati per gli utenti Alice) e Alice Gigamail, con cui sarà possibile scambiare e-mail con allegati fino a 2 GB (forse con un espediente simile a quello ideato da Libero). È una conferma al fatto che la guerra della banda larga si combatte sempre più con contenuti e servizi e non solo con alte velocità di picco, che peraltro tendono a mostrarsi quanto mai aleatorie.

Autore: Alessandro Longo

Offline marco_zell

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Tariffe ADSL
« Risposta #278 il: 30 Mar 2005, 11:44 »
Ma cavolo, upload ancorato ancora sui 256k?
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Offline chirux

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Tariffe ADSL
« Risposta #279 il: 30 Mar 2005, 11:47 »
Trascurando le varie guerre fra provider, mi pare che si stia velocemente creando un'Italia a banda larga. L'offerta di Telecom sembra buona: 3 euro in più della Mega per avere (forse) 4 Mbit. Certo potrebbero pure alzare anche la banda in upload.
E' bello notare come i fornitori di adsl continuino ad aumentare le velocità ed il Governo a combattere lo sharing. Per fortuna che qualcuno offre partite, musica e film nella legalità.

Offline atchoo

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Tariffe ADSL
« Risposta #280 il: 30 Mar 2005, 14:23 »
Citazione da: "chirux"
mi pare che si stia velocemente creando un'Italia a banda larga.

Dillo ai miei compaesani... :?

armandyno

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Tariffe ADSL
« Risposta #281 il: 30 Mar 2005, 20:28 »
Si ma il problema non è della telecom (che fin'ora ci ha offerto banda larga stabile), ma degli altri operatori.
Se io ho un abbonamento ADSL Alice usufruisco di tutti e 4 i mbps, mentre se ho wind e chichessia sarò vittima del problema descritto nell'articolo poco sopra.

Offline FreeDom

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Tariffe ADSL
« Risposta #282 il: 30 Mar 2005, 20:32 »
a me la linea a 1,2 va strabene. chiedo solo due cose:
1. pagare (molto) MENO;
2. avere più in upload.
del resto mi importa molto relativamente.

Offline Devil May Cry

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Tariffe ADSL
« Risposta #283 il: 30 Mar 2005, 20:35 »
A me hanno aumentato finalmente la banda.
Devil felice. :D

Offline marco_zell

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Tariffe ADSL
« Risposta #284 il: 30 Mar 2005, 21:34 »
Citazione da: "FreeDom"
a me la linea a 1,2 va strabene. chiedo solo due cose:
1. pagare (molto) MENO;
2. avere più in upload.
del resto mi importa molto relativamente.

è infine quello che chiedo anch'io. Vojo più banda in upload.
e che sia il tutto molto più economico!
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