Autore Topic: [review] 13 Going to 30  (Letto 1093 volte)

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Offline fulgenzio

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[review] 13 Going to 30
« il: 28 Lug 2004, 23:38 »
13 Going to 30 di Gary Winick (Trent’anni in un secondo)

Prendete Big e sostituite Jennifer Garner a Tom Hanks, variate leggermente il plot , aumentate notevolmente il romanticismo a scapito della comicità ed offrite al pubblico, possibilmente giovane e di sesso femminile. Ecco pronti i trent’anni in un secondo, atroce adattamento dall’originale 13 Going to 30. Il risultato? Una gradevole e leggera commedia romantica che si caratterizza soprattutto per la vivace e convincente performance di Jennifer “Elektra” Garner, qui avvolta in un tripudio di colori pastello ed alle prese con una crescita molto desiderata ma troppo ,troppo repentina.
Rispetto a Big, film e parente prossimo, la protagonista non si crea una carriera apposta, ma si limita a modificare quella che ha già. I meccanismi comici non puntano tanto sugli equivoci dovuti dall’avere un animo di teenager nel corpo (e che corpo!) di una giovane donna adulta, quanto sul drastico cambiamento che la protagonista deve esercitare su stessa e sul mondo che la circonda per sopravvivere. 13 Going to 30 rientra prepotentemente in quella serie di pellicole teen-oriented che grande successo stanno riscuotendo in America (Mean Girls su tutte) e che mirano dritte al portafogli delle giovanissime desiderose di emulare le attrici più famose. In questo senso avere come modello la Garner è positivo: l’attrice è veramente brava, simpatica, credibile e riesce a mantenere intatto il suo fascino senza perdere l’innocenza ed ingenuità richiestole dal ruolo. Potrebbe davvero diventare l’erede di Meg Ryan e forse , speriamo, anche qualcosa di più….
Altra peculiarità del film è la presenza, piuttosto gustosa a dire il vero, di Andy Serkis.Per tutti coloro che non ne conoscessero il background (e ci sarebbe da stupirsi del contrario) , Serkis è Gollum, o almeno il corpo sulle cui movenze è stato disegnato il protagonista della trilogia dell’anello e vedere finalmente l’attore in carne ed ossa recitare un ruolo smaccatamente brillante , fa un certo effetto. Gli amanti ed i nostalgici degli anni 80’ troveranno pane per i loro denti, visto che la colonna sonora è in gran parte composta dai classici del periodo , mentre la regia di Winick, già autore del simpatico Tadpole, è sostanzialmente impercettibile, una mera firma su un film che si gira da solo, oggettivamente senza infamia e senza lode, con alcuni momenti divertenti e perfetto per una serata di assoluto disimpegno.

In sala dal 27 agosto
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.