In effetti sembra una roba piena di perle.
Cito solo una dichiarazione del Malanga:
Bene, scienza e religione sono la stessa cosa. Cioè, l’idea che lo scienziato si litighi con il prete è un’idea falsa, perché sia la scienza di oggi che la
religione di oggi si basano sullo stesso, sugli stessi parametri: la scienza ha le leggi della fisica, la religione ha i dogmi della chiesa. Dunque, tutte e due sono dogmatiche, la scienza crede che le mele caschino per terra perché esiste una... una formula matematica che lo dice. Le mele se ne fregano delle formule matematiche! Cascherebbero sulla terra anche se le formule matematiche non esistessero. Quando vai dallo scienziato e gli dici che le cose possono essere in un modo diverso è come andare dal prete e dirgli che i dogmi della chiesa sono diversi... ma lo scienziato e il prete non si ricordano che venivano in realtà da un unico ceppo, il ceppo del mago, era il mago una volta che accomunava insieme la figura dello scienziato, colui che regolava le regole dell’universo, e la figura del sacerdote, cioè le leggi di Dio. A un certo punto il potere viene smembrato in due perché tecnicamente divide et impera era il sistema migliore per non far diventare la figura del mago troppo potente, troppo importante... quindi la chiesa e la scienza sono la stessa cosa. Una cosa tremendamente dogmatica, la scienza che oggi abbiamo è uguale al dogma della religione, punto numero uno.
I fenomeni paranormali e i fenomeni ufologici... quello che si vede è che ci sono dei fenomeni che sono difficilmente misurabili, ci sono dei fenomeni che non sono ripetibili, ci sono dei fenomeni che non si vedono nemmeno. Bene, per la scienza questi fenomeni non esistono. Come, non esiste un fenomeno che si riproduce una volta sola? Se si è riprodotto una volta sola vuol dire che esiste! Come, non esistono i fenomeni che te non vedi? Sai quanti fenomeni non vedi? Ma te non li vedi, non li registri, però esistono.
Bene, nella scienza di Galileo tutto quello che non si vede, tutto quello che non è misurabile non esiste. Ecco, da questo punto di vista in realtà le persone che tendono a studiare i fenomeni paranormali tendono sovente, senza prerequisiti di sorta, a tentare comunque di capire al di là del proprio naso, cosa che né lo scienziato né il prete hanno intenzione di fare, è, il fenomeno ufologico è legato al fenomeno paranormale perché noi ci siamo resi conto che gli addotti hanno delle facoltà fortissime paranormali, e molti studiosi del denomeno paranormale credono di studiare il paranormale ma non si sono ancora accorti di studiare il fenomeno ufologico, questo è legato a quella che è la presenza del fenomeno animico, cioè se l’anima esiste l’anima fa miracoli, quello che noi chiamiamo il miracolo, cioè lo spostamento di un bicchiere che si alza nel vuoto e poi ricade su sé stesso, si fa, accade, funziona, e quindi è un miracolo, quindi la scienza dice che non è possibile perché i miracoli non ci sono, la religione dice che è impossibile perché i miracoli li fa solo Dio, quindi, per questi motivi scienza e religione, ancora in accordo, non vedono di buon occhio qualcosa che potrebbe dimostrare che i, che loro non sono più i mediatori del potere. La scienza è colei che media tra te e l’Universo, la religione è colei che media tra te e la vita eterna. Bene, si scopre che noi non abbiamo più bisogno di mediatori, si scopre che la scienza non esiste, si scopre a questo punto che se te pensi, guardi, senti dentro di te in modo buddico, Buddha non ha bisogno degli algoritmi matematici, per questo scienza e religione non vogliono. D’altra parte va detto anche che siamo in un periodo in cui la gente che si occupa di queste cose è un gruppo di sciamannati senza senso, persone cioè che... non avendo ricevuto o credendo di non ricevere quello che per loro è importante e cioè il riconoscimento della società, si buttano in un campo dove non c’è nessuno così nessuno gli può dire che stanno facendo delle emerite stronzate, ecco. Chi se ne frega del riconoscimento degli altri, io mi riconosco da solo quando mi guardo allo specchio, non ho bisogno che lo scienziato mi dica: “bravo, sei stato bravo!” non me ne fotte niente.
Questo è il problema, se si riesce a fare così, andiamo avanti e non ci importerà niente di quelle che sono le regole della società, perché la società non deve avere delle regole, l’anima è totalmente anarchica, la libertà di pensiero, di azione, di gioco, è questa il vero modo di vedere le scienza, secondo me.”
Approccio scientificissimo, direi.