No mi spiace non sono d'accordo.
In primo luogo c'entra eccome il fatto che non reputi l'uomo frutto del proprio progresso, quindi non lo vedo come una bestia in ascesa. Anzi e' fondamentale.
Anche se siamo un pò (eufemismo) fuori argomento, vorrei sapere che cosa, allora, separa l'uomo da un qualsiasi altro animale presente sulla faccia di questo pianeta.
Senza la nostra autocoscienza, derivata (a mio avviso, senza dubbio) da un'acquisita (anche se ancora limitata, vista la vastità di "cose sconosciute" presenti nell'universo) nel tempo conoscenza di cosa siamo e dove siamo, non saremmo differenti da un qualsiasi altra specie animale che popola il pianeta.
In secondo quello che rimarra degli uomini dopo lo sperato reset e' sempre uomo, niente di diverso, si spera piu' consapevole (cosa impossibile
lo so gia' proprio perche' l'uomo e' sempre uomo) ma magari un'eta' in cui lo "status quo" sia piu' ampio piu dorato e lungo e non ci sia quest'angosciosa inutile corsa a "scoprire"
Se togli all'umanità l'impulso a crescere, la condanni inevitabilmente ad una regressione. Cos' come la condanneresti togliendole le emozioni (il provare angoscia ci accompagna fin da quando siamo entrati sul palcoscenio della vita di questo pianeta).
O a trasformarsi in qualcosa che non è mai stata (nè mai potrà essere, se si vuole continuare a chiamarla "umanità").
D'altronde, quello che tu auspichi, in questa dimensione, è impossibile: qualsiasi elemento, financo l'universo stesso, è in continuo divenire, si modifica continuamente, in un certo senso ha una crescita costante.
Auspicare che il progresso umano si arresti, a mio modesto parere, è come sperare che l'universo stesso si congeli in uno status quo in un attimo.
Capisco come viene vista la posizione come ignoranza o paura, non mi offendo figurati, questa visione dell'uomo potente che si forgia il futuro roseo
mi fa un po sorridere ma ehi, ogniuno la pensa come meglio preferisce
Nessuna visione superuoministica. Men che meno sul futuro roseo (imho, non l'avremo mai, visto che l'umanità è dominata dalle sensazioni. E le sensazioni sono di natura irrazionale, e non potranno mai portare ad un periodo roseo, un'aurea era di sviluppo e benessere per tutti, ottenibile solo se potessimo agire esclusivamente su base razionale).
Semplicemente la constatazione che il nostro destino risiede nelle nostre mani.
Nel bene e nel male.