La presentazione di GTA3 Vice City ha fatto tornare indietro nel tempo una generazione di videogiocatori….
La maggior parte dei giovani della generazione Playstation ignora totalmente che quando gli Hard Core Gamers muovevano i primi tasti (seconda metà degli anni '80) gli scaffali dei negozi erano pieni di giochi copiati (!).
Al giorno d'oggi, infatti, qualche dettagliante furbastro li scopiazza sottobanco, all'epoca era addirittura impossibile per il videogiocatore medio stabilire quale fosse un gioco originale, visto che probabilmente non lo aveva mai visto!
Tutto ciò accadeva quando il commercio di software duplicato non era protetto da copyright e quindi ognuno poteva liberamente rubare le idee altrui e riproporle cambiando magari la copertina o il titolo.
Per noi giovani commodoriani/spectrumisti era intuibile capire questo meccanismo quando compravamo in edicola quelle "riviste" con allegata un nastro c64/spectrum che riportava titoli come "aerei da guerra" o "calcio replay".
Premevamo allegramente SHIFT + RUN STOP e aspettavamo fiduciosi il caricamento del gioco lungo ed estenuante (specie quando per qualche motivo s'inceppava) intrattenuti da colorate strisce orizzontali mangiando pane e nutella e giocando agli schiacciapensieri…
Per questi giochi si doveva appuntare da qualche parte il numero segnalato dal counter del registratore per poi caricare il gioco desiderato.
C'erano poi vere e proprie "software house" come ARMATI SOFT che stampavano sulla copertina delle cassette le immagini (sbiadite) e allegavano fotocopie di fantomatiche istruzioni che per anni pensavamo fossero originali!
Chi invece si copiava i giochi da solo, usufruiva talvolta di un softwarino chiamato TURBO TAPE, che permetteva di comprimere i files risparmiando tempo facendo però impazzire l'azimuth del regisratore. A quel punto il tecnico in erba provava a regolare la vitina tra capstain e puleggia con un improbabile cacciavitino invischiandosi in un tormento senza fine: il registratore non caricava più (in compenso si poteva ritrovare un pezzo di Lego o di Girella Motta).
Un altro strazio per ogni videogiocatore era la distruzione inevitabile dei joystick che avveniva puntuale durante le gare di Decathlon o di Summer Games.
A quel punto si dovevano staccare le ventose del glorioso quickshot dal tavolino e andare al negozio sotto casa per comprarne uno nuovo.
Un mio amico si fece costruire su commessa un joystick indistruttibile: uno scatolotto di solido metallo con tanto di microswitch e doppio tasto di fuoco.
Il migliore per me resta per sempre lo Speedking Konix, (altro che Navigator), mentre il tapiro d'oro va dato all'orribile Commando, il joystick a forma di Bomba a Mano firmato da Shartzenegger: chi se lo ricorda?
E che fine ha fatto l'autofire???