Gatsu era contro i voti anche su Babel infatti. Sono io quello che li riteneva utili per un sacco di motivi.
Il problema non é il voto, continuate a mancare l'obiettivo. É la presunzione di scrivere recensioni oggettivamente indisctubili che cozza contro la natura molto personale del videogioco. A me la difficoltà di Rage va benissimo, Teokrazia li owna sbadigliando, Gatsu lo troverebbe frustrante, come é possibile dare un giudizio in merito che non sia legato ai propri gusti o alle proprie esigenze?
Questo tentativo di dimostrarsi super partes ha portato poi al vero problema dei giudizi: non i voti, ma l'importanza che il lettore gli attribuisce.
Se io scrivo che Hemingway non mi piace, nessuno si permette di contestarmi. Se scrivo che Il vecchio e il mare é una merda perché troppo corto, scritto male e con personaggi insignificanti trovo qualcuno che la pensa come me e qualcuno che mi da dello stronzo. Togliere i voti non serve a nulla, sono le recensioni che debbono cambiare. E non cambiano perché sono esattamente come i videogiocatori le vogliono, solo col voto sbagliato.