Autore Topic: [PS2] Silent Hill 4: The Room  (Letto 4670 volte)

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Offline Kuroki Kaze

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[PS2] Silent Hill 4: The Room
« il: 27 Giu 2004, 22:11 »
In The Room vestiamo i panni di Henry, un giovanotto da poco trasferitosi a Silent Hill. Ma non trascorre molto tempo dal suo trasferimento che in seguito al risveglio da un brutto incubo si ritrova segregato all'interno del suo appartamento. La porta di casa è sigillata con una serie di catene, le finestre non si aprono, radio, TV e telefono non funzionano e sembra inoltre che qualunque suo grido e richiesta di aiuto non venga udita dai vicini di casa.  Un giorno Henry scopre un misterioso buco nella parete del suo bagno e si intrufola all'interno sperando in una via di fuga, senza sapere che quel cunicolo cancellerà la linea che separa l'incubo dalla realtà.

Lo svolgimento del gioco dunque dovrà alternarsi tra i vari mondi a cui ci condurrà il buco nella parete del bagno e, tramite portali, il ritorno nell'appartamento, la cui permanenza all'interno sarà in grado di curare le ferite (questo sarà possibile solo fino a quando ricorrerà un determinato evento), stipare gli oggetti dal nostro inventario stavolta limitato, all'interno di un baule e salvare di volta in volta i progressi (niente più save point sparsi in giro). La barra dell'energia vitale è stavolta visibile in pieno schermo, mentre l'inventario sarà accessibile in tempo reale in una piccola barra a scomparsa in basso allo schermo, evitando così l'apertura di una specifica schermata. L'utilizzo dei corpi contuntendi adesso sfrutta le potenzialità di calibrazione di forza fisica del personaggio grazie a un'icona a forma di C posta accanto la barra della salute. Una volta carica al massimo questa barra permetterà a Henry di scagliare contro il proprio nemico un colpo dalla violenza inaudita in grado di stordire o scagliare via l'avversario.
In linea generale il gameplay è stato insomma di molto semplificato, quasi messo sullo stesso piano del collega Resident Evil con l'unica differenza che stavolta, data la semplicità degli scontri, si farà molto meno uso della classica pistola, e molto più gioco di braccia all'arma bianca.

Da una parte innovazioni al gameplay da dall'altro dei cambiamenti che rendono irriconoscibile ciò che dovrebbe essere Silent Hill. C'è da dire che purtroppo si è perso tutto degli elementi che hanno sempre caratterizzato il titolo e coinvolto il giocatore. La grave assenza della radio, della torcia tascabile compensata da un'ottima visibilità delle zone e delle stanze, durante il corso del gioco, mettono il giocatore su un piano di consapevolezza maggiore della situazione in cui si trova. Inizialmente la radio aveva il sadico scopo di gettare il giocatore nell'ansia più totale, dato il suo crescente stridere che preludeva all'arrivo di un nemico, ma dati gli ambienti dalla scarsa visibilità molto spesso non si sapeva né da dovecosa sarebbe arrivato a farci la pelle.
Accanto agli oggetti che mettavano da un lato il giocatore in ansia e dall'altro prevenuto, la realizzazione degli ambienti psicotici intrisi di iconografie spesso diaboliche e sadiche, facevano ulteriormente sprofondare lo stato d'animo nella più totale tensione che nulla ha da invidiare (se non il contrario in certi casi) ai più riusciti film horror che la cinematografia mondiale ci ha regalato. La distorsione del piano della realtà in quello oscuro, ovvero la concretizzazione di incubi che macchiavano gli scenari di reti metalliche inzuppate di sangue e ruggine, sono perse anch'esse per far posto a dei puri ambienti decadenti i cui punti di uscita verso il mondo reale sono sempre sbarrati e impenetrabili, come un chiaro avviso dell'impossibilità di riappropriarsi della reatà e del normale corso della propria vita. Alla fine dei conto un ambiente claustrofobico che sì gioca bene il suo ruolo, ma non sa essere tenebroso e inquientante come ha saputo esserlo la distorsione della realtà.
Grandi assenti anche gli enigmi, un elemento che di sicuro riduce la longevità del gioco e riduce le preoccupazione del gioco al solo mettere in salvo la propria vita. Piuttosto inspiegabile questa scelta da parte degli sviluppatori, ma questo elemento assieme agli altri di sicuro rendono irriconoscibile questo quarto episodio di Silent Hill.
L'elemento di inquietitudine dei nemici viene meno grazie alla loro caratterizzazione non più fantasiosa come i precedenti episodi. Uniche eccezione gli spettri, assolutamente invincibili e in grado di rincorrere Henry instancabilmente al fine di strappargli il cuore, e i "gemelli" una sorta di mostro enorme con due braccia che fungono da gambe e due teste da neonato su ciò che sembra un torso molto grottesco.

L'errore della Konami è stato forse cercare l'innovazione e la realizzazione di qualcosa di diverso eliminando degli elementi che delineavano i connotati della serie di Silent Hill. Probabilmente l'elemento nuovo avrebbe potuto realizzarsi unicamente limitando l'inventario, l'interazione con la stanza e la fantastica trama, colonna vertebrale di tutto il gioco.
yphoon wa kaze to tomo ni aru... kuukan to tomo ni shoumetsu subeki shoukanjou...

Offline Thanatos

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[PS2] Silent Hill 4: The Room
« Risposta #1 il: 17 Ott 2004, 15:52 »
Ho sempre pensato che Silent Hill fosse il luogo dell'anima.
L'oscuro sentire dell'uomo aggrappato ad un anelito di speranza, di illusione, di pace.
Di morte.
Per tre volte ho esplorato subconsci universi fin troppo umani, catartici mondi volti ad annerire il più buio recesso dello spirito umano, vigili oscurità che tutto inghiotte e tutto trasforma.
Me compreso.
Aspettavo tanto un quarto viaggio, purificatore, liberatore, ma al mio arrivo in quei luoghi molto mi è parso cambiato.
Il Mio Personale Inferno non era rimasto più lo stesso.
Forse perchè effettivamente non era più il mio, ma di qualcun'altro.
Un certo Walter Sullivan mi dicono. Mi è giunta pure voce che fosse posseduto da un demone! O addirittura che fosse lui stesso un demone!
Strano a dirsi, prima tutto mi appariva più ambiguo, più etereo, indefinito.
Invece adesso sembra tutto più chiaro, più esplicito.
La mia strada, i miei oggetti, le mie possibilità di uomo comune mi sono apparse ad un tratto sempre più banali e scontate, semplici e lineari.
Tutto risulta meno sfumato e forse mi accorgo che adesso e soltanto adesso mi sento più sicuro, più vicino alla speranza di quella timida luce in fondo al tunnel.
L'orrore della mia solitudine mi sembra meno pesante ora che ci sei tu con me, Eileen.
Sono un pover'uomo, amica mia. Impacciato e forse un pò imbranato, ma il coraggio mi ha spinto ad aprire quella maledetta porta, a varcare infinite soglie solo per comprendere il perchè di tutto questo male.
Forse ce lo siamo meritati, Lui solo lo sa.
Non avere più con me la torcia, ne la radio tascabile mi ha reso padrone di questo mondo grottesco, surreale cornice di un uncubo, chi può dirlo.
Faccio sempre lo stesso sogno, da più di cinque giorni ormai.
Ma chi sono veramente io?


Voto: 8
lohi Elohi, Lami Sabachtani !!!