Butch Cassidy (1969)
Un bel film western, forse un pó pulitino rispetto ai capisaldi del genere ma si sa che i dollari (e qui sono visibilmente tanti) rendono tutto piú lucido. Peró é una bella storia, con tutta la parte centrale concentrata su un lungo inseguimento e momenti genuinamente sorprendenti (l'esplosione
). Consigliatissimo, su Disney+.
Non aprite quella portaSuperbo caposaldo del genere horror, questo filmetto (per la durata) é incredibile cosa inaugurerà dalla sua uscita in poi. Certo, a far massacrare giovani disinibiti in lande periferiche del mondo c'aveva già pensato Bava in
Reazione A Catena qualche anno prima, però impossibile paragonare l'eco mediatico dei due film.
E comunque non si può dire che Hooper non ci metta del suo, come per la composizione della famiglia o la scena della cena che é diventato un cliché abusatissimo.
Tra l'altro palesassimo film molto fatto a braccio, di improvvisazione del momento, e guardate che cavolo hanno tirato fuori.
LabyrinthLa bellezza dei Goblin tutti fatti a mano oggi é indescrivibile.
La prima volta che appaiono (poi con quello stacco netto, geniale, ti sembra impossibile che un film ti mostra quella meraviglia.
Ne deve mangiare di cereali di sottomarca la CGI per arrivare a questi livelli.
Questo e L'Armata Delle Tenebre sono eccellenze che oggi fanno solo rimanere a bocca aperta.
Certo, la trama si risolve facile (ma è una favoletta) e Bowie quando parte a cantare 9 vole su 10 è ridicolo oggi.
Peró é cmq Bowie che canta, che vuoi recriminargli?
The Game (David Fincher, 1997)
Gran bel film, magari con il cinismo di oggi un pó il finale lo sospetti, peró sono piú di 2 ore che segui volentieri anche senza mostrarti chissà che, tipico film che gioca con l'immaginazione dello spettatore che aggiunge ció che la pellicola suggerisce. Niente di eclatante ma una visione non fa male.
Mi sono rivisto dopo anni anche
The Wolf Of Wall Street, che pensavo più recente del 2013. Grandioso film, nettamente migliorato nel tempo (all'uscita andai al cineme e mi piacque ma rimasi un pò con la domanda
"tutto qui?") in quanto film classico nel più nobile dei termini, una storia gigantesca lunga 3 ore ma che la regia di Scorsese alleggerisce in maniera perfetta.
Praticamente invisibile ogni scelta di fotografia o movimento di camera ma a notare bene anche ogni scena è sottolineata da una scelta, d un timbro personale, anche quelle meno memorabili come la prima moglia di Jordan lo scopre con Naomi in limusine o quando Jordan invita il federale nella sua barca per
"suggerirgli degli investimenti".
Quando Di Caprio perde l'uso della parola per "l'effetto ritardante" é geniale per come struttura la scena, fino alla ripresa della Ferrari bianca completamente distrutta.
Di Capri, perfetto nel ruolo, anche se i discorsi da mental coach non colpiscono per intensità quanto dovrebbero, non sono fatti male, non sono superflui, sono soli resi come erano veramente nella realtà in questa autobiografia.
Gli eccessi del film magari mi sembrarono ridondanti ma visti oggi danno senso al mondo intorno in cui si svolge la trama, e ogni nudo ha perfettamente senso. Margot Robbie che ti offre del té caldo e riappare dietro la doppia porta scorrevole completamente nuda é semplicemente perfetta.
Film straordinario, dai. Forse non potrà essere un capolavoro per me per la voglia di farci stare dentro troppo, per affidare l'introspezione alle sensazioni dello spettatore, peró il cinema di Scorsese é spesso cosí.