Invece piacevole sorpresa prima per Old, di Shyamalan.
La sinossi la sappiamo, un gruppo di turisti che si trova in una spiaggia dove si invecchia precocemente.
Bella regia, buone scene e personaggi, anche forte in alcuni momenti e morti.
Sul finale
Avrei voluto molta più cattiveria o, peggio ancora, mettere i sopravvissuti davanti ad una scelta morale: "volete davvero denunciarci oppure salvare milioni di vite col sacrificio di pochi?". Sarebbe stato molto più bastardo.
In ogni caso promosso e angoscioso quanto basta per il tempo che avanza. Un nuovo passo avanti dopo quella schifezza di Glass.
Io tutta questa questione morale non ce l'ho vista,
semplicemente torturavano le persone in quel modo solo per mero guadagno (perché mi è sembrato che mostrasse solo quello, la tipica azienda Evil Big Pharma, anche un pò stereotipata, pronta ad asfaltare chiunque per raggiungere i propri obbiettivi).
E' piaciuto anche a me, a livello tecnico siamo ai livelli di chi sa fare questo mestiere, magari in una location così suggestiva avrei gradito inquadrature ancora più belle.
Nella struttura della trama se uno ha voglia, può trovare delle incongruenze sul fattore dello scorrere veloce del tempo, ci sono dei momenti in cui il film va da una parte perché deve andare così, anche se quando hai una meccanica così pesante è difficile far quadrare tutto.
Sicuramente la cosa più bella è la parte filosofica, chiamiamola così.
Perché naturalmente è difficile guardandolo non pensare a quanto la nostra vita è determinata dal fatto che abbiamo letteralmente una vita intera davanti. Nel bene e nel male.
Perché non esisterebbe davvero più il passato o il futuro a cui aggrapparsi ma solo da valorizzare il presente (e quindi castelli di sabbia).
Ma allo stesso tempo è dura affrontare in un pomeriggio tutte le sfighe che la vita può darti senza avere il tempo per metabolizzarle.
Consiglio di vederlo, magari non al cinema che ormai abbiamo capito come è comodo vedere la maggior parte dei film a casa nostra.
Visto
Il bell'Antonio (Mauro Bolognini, 1960) film molto importante italiano, anche perché tratto da un libro famoso. Parla di un bellissimo ragazzo (Mastroianni, perfetto nel ruolo) siciliano che soffre della peggiore carenza possibile se sei un siculo..
Ho adorato come viene descritta la società siciliana, gente aperta ma chiusa allo stesso tempo, come le notizie girano da balcone a balcone, come vengono gestiti i giochi di potere.
Alcuni temi (come quello del matrimonio o la critica allo Stato) sono palesemente tagliati rispetto al libro, avrei preferito concentrare la storia sulle reazioni del paese.
A volte è un pò ridicolo questo personaggio che "ama tutte le donne ma non riesce ad amarle" ma è un argomento molto delicato, forse serviva meno grana grossa.
Bel finale, molto sorprendente. Altro film italiano è
Sacco e vanzetti (Giuliano Montaldo, 1973), la pellicola è una delle ragioni che ha portato nel 1977, il senatore del Massachusetts ha dichiarare
" ogni stigma e ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti" (tra l'altro, senza comunque dichiararli innocenti) per i fatti del 1920.
La storia di Sacco e Vanzetti, delle loro pene, è ripercorsa lungo tutto il film e mostra quello che provocò a livello davvero mondiale (vabbè i 2 lati nord dell'Atlantico, of course) ma anche le reazioni personali ad essere incarcerati forse ingiustamente.
Un film che c'avevano speso davvero tanto, molto sentito, produzione nostra ma dal taglio assolutamente americano. Naturalmente un pò avido di sentimenti ma l'intento era altro, e proprio per quello è molto più interessante il contesto storico che quando si punta sui 2 o sulle famiglie. Super sopresona invece è stato
Brick - Dose Mortale (Rian Johnson, 2005), film d'esordio di Johnson,
l'amatissimo/odiato ingiustamente regista dell'ottavo Star Wars.
Qui mette su un film molto particolare, un noir con tutti, ma davvero tutti, gli elementi del genere ma ambientato ai giorni nostri e con protagonisti liceali americani.
Quindi effetto un tra Veronica Mars e Twin Peaks tra decine rimandi a pellicole molto più vecchie.
Per esempio c'è il tipico van da studente americano ma arredato da limousine oppure l'attrice femme fatale ma del teatro scolastico ed etcetera etcetera..
Sicuramente questo è l'aspetto più riuscito del film in quanto la trama, per quanto scritta in maniera eccellente, super calibrata al millimetro, si risolve con qualche spiegone e variazione di troppo, anche se mi sembra inevitabile sia così.
E poi c'è da dire che momenti di tensione non mancano soprattutto per come ama Johnson divertirsi con la camera, come nella scena nella foto, che usa la prospettiva in maniera splendida e mi ha fatto letteralmente saltare dalla sedia.
Insomma gran bel film (che è un gradino sotto filmone), originale, ben diretto e con una personalità gigantesca. Uno delle mie sorprese filmiche dell'anno.