Suspiria, di Dario Argento.
Devo stare calmo.
Devo stare calmo.
Devo stare calmo.
Bene, sono calmo.
Capisco che questo film all'uscita - ricordiamolo, è del '77 - abbia avuto successo per l'attenzione della messa in scena. Tuttavia: la trama non perviene - perché, banalmente, non c'è -, il montaggio fagocita diversi passaggi, e soprattutto le musiche martellano nei momenti di tensione, scardinando quindi il meccanismo dell'ansia poiché anticipano di molto gli avvenimenti. Peraltro, le musiche sarebbero pure interessanti; è proprio nell'economia del film che non funzionano. Anzi, meglio: non lo aiutano a funzionare.
Soprassiedo sugli effetti perché non vorrei finire a sparare sulla Croce Rossa.
(sono calmo)
Anticipo il difensore d'ufficio di Argento ricordando che L'Esorcista è del '73.
(difensore d'ufficio di Argento, stai calmo anche tu)
Voto al fattore horror: nella scala da "chissà se posso mangiare lo yogurt scaduto l'altro ieri" a "devo percorrere la tangenziale di Milano alle 14:37", siamo dalle parti di "toh, un'altra telefonata dal call center di TIM".