Visto finalmente Sherlock Holmes, promosso. Finalmente libero dalla infausta influenza della smandrappona con velleità attoriali (è quasi meglio come regista...), Richie si rimette a fare il regista, su certi passaggi indugia troppo e s'inventa un personaggio tanto inutile quanto adorabile (ogni riferiento a Rachel McAdams è puramente casuale), ma alla fine come versione post-moderna e steampunk dell'investigatore, questo film piace. Due le sorprese: Law, che finalmente azzecca una interpretazione decente (non gli capitava dai tempi di Gattaca) e sopratutto la ost di Zimmer che, dopo aver infestato per un decennio il panorama musicale con litanie derivative, quando non proprio plagiate del tutto, riesce finalmente a scrivere una partitura ascoltabile e perfetta per il film che va a commentare. Nulla che riscriva la storia del cinema ovviamente, ma come filmone natalizio/festivo è un bel vedere.
Leggendo i soliti sproloqui de L'Amico su qualsiasi film che non abbia gli occhi a mandorla mi e' venuto in mente che, giustamente, pure Sherlock Holmes non gli e' piaciuto. Sono andato a cercare le motivazioni (che faccio finta di non aver letto perche' evidentemente non conosce Sherlock Holmes, visto che il film, anche se indulgendo un po' troppo sulle scazzottate, ci regala un Holmes dipinto in maniera impeccabile e fedele al personaggio originale, con un ovvio pizzico moderno e di Ritchie, ci mancherebbe) e sono ricapitato sulla mini review di fulgenzio.
Ora tutto quest'inutile cappello introduttivo per chiedere a fulgenzio il significato della frase:
s'inventa un personaggio tanto inutile quanto adorabile (ogni riferiento a Rachel McAdams è puramente casuale)
Visto che Irene Adler esiste, anzi, e' una piccola chicca per chi conosce i libri
Aggiungiamo va: in realta' l'intreccio dei personaggi e'
errato, perche' visto che Watson non e' ancora sposato il film idealmente si colloca fra il secondo (Watson conosce la futura moglie) e il terzo libro (Watson e' sposato e non vive piu' con Holmes) di Doyle e Irene appare nel primo racconto del terzo libro.
Ok ok, me ne vado
per L'Amico: