Molto incinta
(Knocked Up)
Judd Apatow non sbaglia un film. Anche Molto Incinta infatti, prosegue, come qualità e risultati al botteghino, il felice viaggio iniziato con “40 anni vergine” che con quest’ultima opera ha ben più di un punto di contatto. Se ad una prima, molto superficiale occhiata, Molto Incinta, banalissimo titolo scelto per sostituire il difficilmente traducibile Knocked Up, può sembrare la classica commedia giovanile e volgarotta, ben presto si scopre che sotto le gag e le mille citazioni cinefile di cui è disseminato il film, è nascosto un cuore pulsante fatto di riflessioni non banali sulla famiglia, l’aborto, l’amicizia, gli anni che portano via la gioventù, le responsabilità ed i valori che anche i trentenni di oggi sanno riconoscere e praticare. I mondi di Ben ed Allison, uniti dall’attesa di un figlio non voluto dopo una notte di sesso ebbro ed senza controllo, si scontrano: alla sindrome di Peter Pan del primo, si contrappone la fermezza di una giovane donna in carriera. Gli opposti si incontreranno a metà strada. Apatow ha l’accortezza di non concentrarsi solo sulla coppia di (meravigliosi) protagonisti, ma lascia ampio spazio anche al microcosmo di parenti, amici e colleghi, ognuno caratterizzato in modo leggero ma non superficiale. Tra un pensiero ed un sorriso, Molto Incinta diverte, sa essere romantico quando serve e descrive meglio di tante altre pellicole “giovanili” affanni, speranze e paure di una generazione.