Oh si Ferruccio, Burton mi piace assai! Mi mancano i suoi primi film e Ed Wood, ma conosco il suo stile e lo amo da quand'ero pischello
Non conosco i "film del terrore" anni '50/'60. Capisco che lo spettatore amante di Burton e buon conoscitore del genere possa cogliere positivamente l'aspetto grottesco, parodistico e citazionista.
Non nego la possibilità che fosse effettivamente nelle intenzioni del regista costruire il film su questo aspetto; ma ho avuto la forte impressione che questa volta gli sia venuta male, per tutti i motivi sopraelencati. L'ho trovato eccessivo, senza equilibrio, indeciso su come dosare l'ironia, l'azione, la favola, l'inquietudine, la tensione. Come se per una volta abbia cannato le dosi della sua solita, estrosa ricetta.
Se mi parli di parodia e citazionismo questo e Mars Attack! dovrebbero andare a braccetto più di altri. Secondo me c'è un'abisso:
in Mars Attack!, per esempio , Burton non cerca il patos, e lo spettatore "sensibile" non glie lo chiede. Quello "insensibile" si addormenta sul divano.
Se in Mars Attack! non c'è una vera e propria trama convenzionale, perchè non serve, ma piuttosto un susseguirsi di scene geniali che vivono del loro essere "caricatura, citazione, ironia", perchè inventarsene per il MdSH una sbilenca, che a turno pesca nel fantasy, nel giallo, nell'horror, nel film d'azione?
Non so. Proprio non mi convince. Ma come sempre, de gustibus. E non fraintendiamoci, Burton non perderà per questo il mio affetto^
Tanto più che per quanto mi riguarda si è perfettamente riscattato con quella favola meravigliosa che è Big Fish.
Gaissel
P.S bello e condivisibile pensiero quello sull'ambiguità del cinema. Sarei tentato di iniziare una prolissa e estenuante replica, ma mi sa che per sta sera ho parlato anche troppo ![Smiley :)](https://www.tfpforum.it/Smileys/XarSmilies-1/smiley.gif)
A me, invece, Mars Attack proprio non ha convinto. Tralasciando la non-storia (in effetti il film sfrutta la licenza di una serie di figurine anni '50), Mars Attack scade un po' troppo nel citazionismo senza scopo. Sleepy Hollow, a mio parere, ha dalla sua un aspetto pittorico, un'attenzione alle immagini, che Mars Attack non ha. Il vero pathos non viene tanto dalla storia (che, in questo caso, è tratta da una fiaba dell'800), ma dell'uso di un'immagine sempre sopra le righe, come se ogni inquadratura fosse un quadro, e dovesse quindi essere iper-carica. Crane, il protagonista, è contemporaneamente un razionalista, un cagasotto, un genio, uno sfigato e un idealista. E il suo oscillare fra tutti questi lati della sua personalità fa sì che lo splendido Depp si ritrovi a recitare come se fosse in un film muto. Anche la recitazione si impone come elemento assolutamente visivo.
Fra l'altro anche Ed Wood ha un protagonista altrettanto contraddittorio... e anche Ed Wood è un pastiche di generi e stili.