Recentemente mi sono sparato la trilogia di "Pusher" di Refn, che avevo visto consigliata in tempi non sospetti da Baku.
Il primo non mi ha detto una mazza di niente. Classico film figlio del neoralismo post-pulp in cui si è buttati a pesce negli anni '90. E allora via con certe tematiche, con una certa categoria di soggetti, con certe inquadrature real, un certo montaggio real, con certi dialoghi real, col vuoto pneumatico real e sostanzialmente niente da dire. Insomma, più esercizio di stile che altro, e un esercizio di stile che non ho trovato particolarmente fresco né personale.
Il secondo, nonostante il protagonista più odioso, l'ho trovato migliore, sebbene emerga maggiormente la classica e stonatissima intenzione di proporti il real del real con situazioni che, per quanto la realtà possa risultare paradossale o semplicemente stupida, stanno lì a cinschiarsi fintissimamente e inutilmente con personaggi che quando parlano si capiscono a stento e devono ripetere dumbissimi 40 volte la stessa cosa o gli succedono le cose strane [per dirne una: il tizio che butta la brown nel cesso, così, che credici che sarebbe credibile e che ci hai fatto percepire come credibili i motivi della strizza che l'ha portato a fare 'sta cazzata]. Però alla fine ero contento per il protagonista, per cui qualcosa mi ha dato.
Il terzo invece mi è paciuto. L'ho trovato messo meglio a fuoco, più credibile e con una storia di senso maggiormente compiuto. E poi quando ci si mette dà i più grossi cazzotti nello stomaco della saga.