Un'altra cosa: nel film gran parte della caratterizzazione è delegata al linguaggio parlato dai protagonisti: se non si ha un po' di idea di cosa rappresenta il modo di parlare che usano è difficile entrare nel film, è un film molto legato ad una "scena" specifica, e se non si ha un minimo di familiarità con quel mondo è completamente incomprensibile.
Sì, dicono un sacco di "totally" e "... and stuff". Ma su, manco fosse un documentario sulla generazione della Grande Guerra. E' un film sui poser ventiduenni di oggi. Tutto qui. I personaggi hanno, come si dice in America la testa infilata nel proprio culo e sono tutti concentrati sui loro gravissimi problemi di cuore.
SP è un film piacevole da vedere e con un bel po' di trovate visive (anche se l'idea per cui ogni ripresa è da un'angolazione diversa mai ripetuta è un gimmick inutile). Ma non mi dite che ha sta grande storia, dai. E' la premessa che è furba, anche se è una metafora tagliata con l'accetta (confrontarsi contro gli ex = combatterli come in un picchiaduro).
Poi il film c'ha pure due difettucci: il finale non ha senso e trovo incredibilmente naive che regista e sceneggiatori abbiano pensato che ci si potesse affezionare a una scoregetta superficiale e minchione come il protagonista e a una... boh, a una nullità come Ramona (personaggio senza uno straccio di personalità, passiva e stereotipata, e il primo che dice che è una citazione di Peach si becca uno schiaffo).
Io consiglio di vederlo solo per lo spettacolo visivo. Ma "film dell'anno/della generazione" proprio no.